Secondo la società di analisi crypto Glassnode, Ether (ETH) ha infranto diversi record a seguito delle varie news correlate al lancio di Ethereum 2.0, che potrebbe avvenire già dal primo dicembre.
Il lancio odierno dello smart contract di deposito permette agli utenti di versare i 32 Ether necessari per partecipare allo staking: il nuovo protocollo, difatti, si avvale di una forma di consenso Proof-of-Stake invece dell’algoritmo Proof-of-Work attualmente in uso.
Questa è la prima volta in cui viene annunciata una finestra temporale specifica per il lancio di ETH 2.0, un evento molto atteso nella community crypto, dopo anni di promesse e ritardi. Una volta finalizzato il processo di migrazione, infatti, tutta l’infrastruttura e lo stato della blockchain di Ethereum passerà al nuovo algoritmo di consenso.
La “beacon chain” di ETH 2.0 verrà inaugurata il 1° dicembre solo se il protocollo riceverà almeno 16.384 depositi da 32 ETH ciascuno. Si tratterebbe di un totale di 524.288 ETH, per un valore di circa 210 milioni di dollari. Al momento della scrittura del presente articolo, sono circa 14.000 gli Ether già depositati dagli utenti: siamo quindi ben lontani dall’obiettivo prefissato dal team di Ethereum. Secondo alcuni analisti, lo staking di prodotti DeFi produrrebbe rendimenti migliori, donde lo scarso interesse, almeno per il momento, per la nuova versione della blockchain di Vitalik Buterin.
Inoltre, secondo quanto specificato nel launchpad di ETH 2.0, i fondi devono rimanere bloccati per un lungo periodo di tempo all'interno del contratto di deposito, e questo potrebbe spaventare gli investitori.
Peraltro, non tutto sembra pronto per il lancio: difatti, il testnet Medalla ha presentato vari problemi negli ultimi giorni, ed alcuni utenti hanno incontrato difficoltà con il software. Nondimeno, il team di ETH sostiene che i client siano “pronti per il lancio in mainnet”.
L’entusiasmo della community di Ethereum, però, non sembra scalfito da questi problemi: poche ore dopo la pubblicazione della notizia del deploy del contratto, il numero di indirizzi Ethereum contenenti almeno 32 ETH ha raggiunto un massimo storico: 126.852. Prima dell'ultimo aumento, a giugno, questa cifra si aggirava attorno ai 123.000, e le fluttuazioni erano di sole poche centinaia.
Questo significa che circa il 13% di tutti gli address che attualmente detengono più di 32 Ether dovrà partecipare per poter lanciare lo staking. Qualora l'importo complessivo non fosse pareggiato, il lancio sarà rinviato a sette giorni dopo il raggiungimento della soglia.
Anche il numero di indirizzi con almeno 0,1, 10 o 100 Ether è salito a livelli record: ciò potrebbe indicare una tendenza all’HODLing da parte di speculatori e di potenziali validatori.
Per converso, il numero di Ether detenuti sugli exchange ha appena toccato il minimo storico, 15,8 milioni. Riferendosi a Bitcoin (BTC), lo statistico crypto Willy Woo ha detto all'inizio di questo mese che, quando il numero di monete detenute dagli exchange cala, "è un segno che stanno arrivando nuovi acquirenti per prelevare le monete dai mercati e trasferirle nei cold storage".
L'andamento di Ethereum ha mostrato una curva “in stile Bart Simpson” negli ultimi dieci mesi: ciò ricorda, sebbene in scala, quanto accaduto nei mesi antecedenti la bull run del 2017. Ci sono anche altri segnali che possono farci ripensare a quel periodo, dato che l'ultima volta in cui nello stesso momento il prezzo di Bitcoin era a 14.000$ e quello di Ethereum a 400$ è accaduto proprio durante quella run, a metà gennaio 2018.
Infine, anche l'hash rate di Ethereum ha raggiunto il massimo storico la scorsa settimana: 270 terahash al secondo.