Quest'ultima settimana Bitcoin ha tracciato un trend abbastanza stagnante, con una crescita minima di appena il 3%; decisamente migliori le prestazioni di Ether (ETH), che ha finalmente superato il suo massimo storico di 1.428$.
È interessante notare che, a differenza di Bitcoin (BTC), il token DOT di Polkadot, LINK di Chainlink e una manciata di altre criptovalute, Ether era uno dei pochi grandi asset digitali rimasti al di sotto del suo precedente massimo storico. Secondo alcuni, la prospettiva macro del crypto asset è “incredibilmente rialzista”: se riuscirà a chiudere sopra quota 1.400$, potrebbe tracciare un rapido rialzo verso la regione compresa tra 2.800$ e 3.200$.
Verso la fine del 2020, il valore di ETH si aggirava nel range 500$-650$. Nel giro di qualche giorno ha registrato un aumento di circa il 100%, arrivando a 1.200$ e rimanendo intorno a questo livello per un po’. Di conseguenza, se questo trend “rialzista” proseguirà e il mercato non si troverà ad affrontare forti reazioni negative, possiamo aspettarci un’altra esplosione rialzista che spingerà l’asset sopra i 2.000$.
Un altro motivo dietro il potenziale rally di Ether potrebbe essere il crollo delle riserve di ETH sugli exchange centralizzati, che sembra indicare la crescente domanda per l’altcoin. A questo proposito, i dati disponibili online indicano che, tra il 14 e il 15 gennaio, le riserve di ETH sugli exchange sono diminuite di un enorme 20%, scendendo da 10 milioni a 8 milioni di unità. Inoltre, secondo le informazioni pubblicate da Glassnode, le riserve di Ether sugli exchange centralizzati hanno raggiunto livelli inesplorati da luglio 2018.
Perché Ether sta abbandonando le piattaforme di trading centralizzate?
Per capire meglio il motivo per cui ETH sta lasciando gli exchange a un ritmo così rapido, Justin Barlow, research analyst del fornitore di dati su asset digitali The Tie, ha spiegato a Cointelegraph che l’attuale deflusso potrebbe indicare lo spostamento di ETH verso “mani più forti,” ovvero operatori potenzialmente non intenzionati a vendere le proprie riserve per liquidità immediata:
“Questo include fondi, team di sviluppatori e investitori retail. Anche se non è un chiaro indicatore, probabilmente vedremo questo trend continuare man mano che vengono introdotte nuovi modi regolamentati per acquistare ETH, come l’Ethereum Trust di Grayscale e il fondo su ETH di 3iQ, che presentano periodi di blocco di diversi mesi.”
Nikita Ovchinnik, responsabile dello sviluppo commerciale presso l’aggregatore di exchange decentralizzati 1inch, è convinto che questa transizione sia attribuibile a diverse ragioni, e che il trend è molto probabilmente destinato a continuare nel futuro. Ovchinnik ha affermato che sempre più investitori si sono resi conto che non è necessario tenere Ether su wallet degli exchange per poterlo vendere, in quanto ci sono diversi DEX che forniscono tassi altamente competitivi.
Inoltre, gli incentivi offerti dai DEX sono di gran lunga superiori a quelli attualmente forniti dagli exchange centralizzati. Ad esempio, depositare Ether in protocolli DeFi permette agli investitori di partecipare allo yield farming, alla governance, allo staking e ad altre potenti applicazioni che consentono agli utenti di generare un reddito passivo significativo.
Non solo: non è un segreto che conservare token su exchange centralizzati è sempre stato rischioso, dato che anche le migliori piattaforme di trading possono subire attacchi informatici e perdite di dati. A tal proposito, Ovchinnik ha osservato che “la DeFi ha compiuto un grande passo in avanti dal punto di vista del design ed è diventata estremamente user-friendly a questo punto. Un altro motivo per cui gli investitori istituzionali sono diventati più attivi nel settore.”
L’imminente boom di Ether è reale?
Anche se Bitcoin è chiaramente ancora il preferito del settore crypto, sembra che il suo prezzo sia determinato in larga misura dal modello di “offerta limitata e domanda elastica.” Di conseguenza, l’asset ha buone probabilità di diventare una riserva di valore a lungo termine, molto simile all’oro, piuttosto che un ecosistema per l’innovazione tecnologica.
Ethereum, al contrario, è molto diverso grazie alle sue funzionalità avanzate relative alla programmabilità, come gli smart contract. Di conseguenza, sembra svolgere il ruolo di coltellino svizzero del settore crypto. A questo proposito, Sandeep Nailwal, chief operating officer di Matic Network (una piattaforma di scalabilità basata su blockchain) ha spiegato a Cointelegraph:
“Ethereum si è chiaramente affermato come LA piattaforma di esecuzione decentralizzata per gestire la business logic del Web3, che sia la finanza decentralizzata oppure una piattaforma per il gaming e gli oggetti da collezione, aka NFT. L’enorme ondata DeFi del 2020 indica chiaramente che sarà la Wall Street del ventunesimo secolo, e la piattaforma che gestirà queste regole aziendali è Ethereum.”
Proseguendo Nailwal ha aggiunto che, sebbene alcuni critici continuino a insistere sulle commissioni gas elevate, la gente continua a usare il network:
“Le applicazioni in esecuzione su Ethereum sono così utili da convincere gli utenti a pagare centinaia di dollari in gas.”
Ovchinnik ha affermato che Ethereum potrebbe diventare la Wall Street del settore finanziario crypto, in quanto consente una vasta gamma di opportunità d’investimento a diversi partecipanti al mercato, da arbitraggisti a investitori a lungo termine.
Anche se la domanda per la maggior parte dei crypto asset è attualmente determinata dalla speculazione di mercato, Ethereum sembra essere uno dei pochi progetti con una domanda reale per lo stesso token. L’esempio più semplice sono le commissioni gas; inoltre, ETH è la valuta più diffusa sui DEX e sui servizi di prestito DeFi.
Infine, anche lo staking su Ethereum 2.0 si è dimostrato molto popolare, come evidenziato dai quasi 3,75 miliardi di dollari attualmente bloccati sulla Beacon Chain sin dal suo lancio a inizio dicembre dell’anno scorso. Utilizzando l’opzione di staking, in cui gli utenti devono investire un minimo di 32 ETH nell’ecosistema, è possibile ottenere ricompense sotto forma di interesse annualizzato sulle riserve depositate.
Un futuro brillante per Ether?
Nei primi giorni di gennaio, quando Ether si trovava ancora sotto i 1.000$, Tyler Winklevoss, co-fondatore dell’exchange di criptovalute Gemini, ha affermato che ETH è una delle criptovalute più “sottovalutate” nel mercato, aggiungendo che gli investitori che attualmente stanno accumulando la valuta digitale stanno facendo un affare.
Tuttavia, nonostante le grandi aspettative di Tyler e Cameron Winklevoss per ETH, Justin Barlow crede che sia ancora piuttosto difficile prevederne l’andamento del prezzo con un alto grado di certezza. Ritiene tuttavia che nel 2021 l’altcoin continuerà ad assistere a una domanda significativa.
Inoltre, se la domanda per le applicazioni decentralizzate continuerà a crescere e il mercato crypto nel suo complesso vedrà un afflusso istituzionale sempre più grande, probabilmente il trend positivo accelererà ulteriormente:
“Essendo la seconda più grande criptovaluta in termini di market cap, è naturale che ETH veda nuova domanda mentre le istituzioni iniziano a guardare oltre l’investimento ‘affollato’ in Bitcoin.”