Negli ultimi mesi del 2020 l'espansione della bolla DeFi è significativamente rallentata, con costi delle commissioni e tempi di conferma tornati a livelli meno oltraggiosi.

Josh Olszewicz, conosciuto come CarpeNoctom su Twitter, ha a tal proposito dichiarato:

"Il costo delle commissioni su Ethereum è molto più basso, suggerendo che la frenesia DeFi si è calmata."

"La DeFi si è sbollita e l'hash rate di BTC è in calo, con un crollo della difficoltà del 16%", ha inoltre commentato in merito alla situazione del network di Bitcoin (BTC). Le due reti non sono ovviamente correlate, ha sottolineato Olszewicz, "è un caso che questi due eventi siano accaduti contemporaneamente".

Recentemente l'hash rate di Bitcoin ha subito un brusco calo, segnalando una significativa riduzione della potenza di calcolo all'interno del network. Prima dell'ultima regolazione della difficoltà, avvenuta in data 3 novembre, sulla blockchain di BTC era presente un alto livello di congestione: un gran numero di transazioni sono rimaste per lungo tempo in attesa di conferma.

Questa improvvisa riduzione dell'hash rate di Bitcoin è probabilmente legata alla fine della stagione delle piogge nella regione cinese dello Sichuan, momento in cui i miner si spostano verso altre località.

Nel settore delle criptovalute si dice spesso che il prezzo segue l'hash rate: il valore di Bitcoin è pertanto destinato a diminuire? Secondo Garrick Hileman, Head of Research di Blockchain.com, tale sviluppo è improbabile:

L’hash rate è decisamente più alto rispetto valore immediatamente post-halving, a maggio. Quindi, per me, non si tratta di una grande preoccupazione. È un dato interessante, ma abbiamo visto altri cali dopo l’halving che in termini percentuali sembrano più o meno simili.