Nella giornata di oggi, 24 aprile, si è conclusa con una maggioranza di "no" una votazione durata una settimana riguardante lo sblocco di 587 wallet coinvolti nella compromissione di "Parity", contenenti 513.774,16 Ethereum (ETH).
A novembre dello scorso anno, un utente "ha accidentalmente eliminato" la libreria multisig di Parity utilizzando una vulnerabilità per diventare il proprietario della libreria e poi autodistruggendola. In precedenza, la libreria era stata "riparata e ridistribuita" in seguito all'hack di 150.000 ETH avvenuto a luglio 2017.
In risposta al congelamento accidentale dei fondi ETH, Parity ha pubblicato un post nel quale veniva annunciato l'arrivo di una Ethereum Improvement Proposal (EIP) che avrebbe potuto consentire lo sblocco dei fondi.
L'EIP-999 presentata il 4 aprile propone di "ripristinare la WalletLibrary da una versione patchata per consentire ai proprietari dei wallet basati su multi-signature di riottenere l'accesso ai loro asset.". La proposta ha ricevuto 330 no, 300 si e 9 astensioni.
Al "coin vote" potevano partecipare anche i proprietari dei wallet congelati, che dovevano semplicemente firmare il messaggio. Prima della chiusura della votazione, l'utente di Reddit x_ETHeREAL_x ha aperto un post a riguardo:
"La ragione per la quale sta vincendo il "Si" non ha niente a che vedere con l'opinione della community. Questa è opera di Parity e degli ex-membri dell'Ethereum Foundation che ne fanno parte: anche i loro wallet, che sono stati auto-distrutti, stanno partecipando al voto."
Il dibattito tra il rimborso dei fondi persi o rubati e il mantenere l'immutabilità della Blockchain era apparso già con l'hack del DAO di giugno 2016, costato circa 60 mln di dollari.
La decisione di rimborsare gli utenti ha portato al fork Ethereum Classic, creato da quella parte della community che ritiene sbagliato restituire i fondi in qualsiasi caso.