I legislatori dell'Unione europea hanno trasmesso la legislazione sull'intelligenza artificiale (IA) alla fase successiva dopo aver concluso il voto di due commissioni legislative.

Con la votazione odierna, i membri del Parlamento europeo hanno deciso di includere il divieto di utilizzo del riconoscimento facciale negli spazi pubblici e degli strumenti di polizia predittiva nell'attesissima legge sull'IA.

I deputati hanno inoltre deciso di imporre nuove misure di trasparenza per gli strumenti di IA generativa. Le misure proposte nella precedente riunione prevedevano che gli strumenti di IA fossero classificati in base al loro livello di rischio percepito, da basso a inaccettabile.

L'eurodeputato Kim van Sparrentak ha definito il voto una "pietra miliare" nella regolamentazione dell'IA, affermando che i "diritti fondamentali" dovrebbero essere enfatizzati nella creazione di tali normative.

"L'IA deve essere al servizio delle persone, della società e dell'ambiente, non al contrario".

La legge sull'IA è stata oggetto di negoziazione negli ultimi due anni e adesso passerà alla fase successiva del processo legislativo, che finalizza i dettagli tra la Commissione Europea e gli Stati membri.

Una volta finalizzato, l'atto sarà uno dei primi tentativi legislativi che avranno un impatto sull'uso e lo sviluppo dell'IA.

Questi sviluppi nell'UE giungono mentre la disponibilità e l'utilizzo di strumenti e applicazioni di IA stanno aumentando vertiginosamente. 

Ieri, in occasione della conferenza Google I/O, l'azienda ha annunciato diverse nuove funzionalità basate sull'IA, che saranno integrate nelle sue principali piattaforme. Una settimana prima, Microsoft ha dato agli utenti l'accesso gratuito a ChatGPT-4.

La tecnologia è già stata sperimentata in applicazioni reali, con un chatbot basato sull'IA che lavora come operatore di drive-thru presso il franchising di fast food Wendy's.

I legislatori di tutto il mondo stanno prestando attenzione al boom dell'IA e valutando come regolamentare la tecnologia. Il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Cina hanno tutti espresso la necessità di una regolamentazione.

Traduzione a cura di Walter Rizzo