Il Consiglio dell'Unione Europea ha escluso la popolazione russa dall'utilizzo di alcuni servizi crypto, in un pacchetto di misure restrittive per contrastare la "brutale aggressione del presidente russo Vladimir Putin contro l'Ucraina e il suo popolo."

In un annuncio di venerdì, il Consiglio dell'UE ha affermato che avrebbe colmato potenziali scappatoie nell'utilizzo degli asset digitali, che entità in Russia avrebbero potuto sfruttare per eludere le sanzioni. La Commissione europea ha proposto anche altre due misure finanziarie: vietare le transazioni e congelare gli asset collegati a quattro grandi banche russe, nonché introdurre il "divieto di fornire consulenza sui trust ai ricchi cittadini russi."

Giovedì il primo ministro russo, Mikhail Mishustin, ha affermato che i russi detengono più di 130 miliardi di dollari in criptovalute: un importo paragonabile alle riserve auree del Paese, valutate a circa 140 miliardi di dollari a marzo 2022. Sebbene non sia chiaro se i cittadini e le banche russe citati nelle sanzioni stiano attivamente utilizzando le criptovalute per eludere i divieti, molti legislatori ritengono che sia questo il caso:

"L'UE ha adottato nuove sanzioni in risposta alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Queste includono:
-Divieto di importazione di carbone dalla Russia.
-Divieto per le navi russe di accedere ai porti dell'UE.
-Divieto per gli autotrasportatori russi e bielorussi."

La Commissione europea ha incluso le criptovalute nelle sue sanzioni contro Russia e Bielorussia in risposta all'invasione dell'Ucraina, iniziata a marzo. Negli Stati Uniti, il Dipartimento del Tesoro ha vietato sia alle aziende che ai singoli cittadini di effettuare transazioni in criptovalute con determinati individui o banche russe.

Ad ogni modo, le esportazioni di petrolio e gas dalla Russia ai paesi membri dell'UE rimangono una delle principali fonti di reddito per il Paese. ll pacchetto di misure restrittive del Consiglio dell'Unione europea includeva un divieto di importazione di carbone russo, ma non menzionava petrolio o gas. Giovedì il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per vietare le importazioni di petrolio e gas dalla Russia, che tuttavia rappresentano soltanto il 2% della fornitura energetica statunitense rispetto a una media del 20% in Europa.