Alcuni funzionari dell'Unione Europea hanno discusso della possibilità di vietare il trading di Bitcoin (BTC), durante un dibattito incentrato sul mining Proof of Work.

Secondo un report pubblicato da Netzpolitik, organizzazione tedesca per la cultura digitale, alcuni politici hanno suggerito l'introduzione di un divieto a tappeto per il trading di Bitcoin, al fine di ridurre i consumi energetici.

I commenti forse più preoccupanti provengono da un documento che descriveva in dettaglio i verbali di un incontro dell'UE con il supervisore finanziario svedese e un'agenzia per la protezione ambientale, in cui si suggeriva che le autorità di regolamentazione facessero pressione sulla comunità di Bitcoin affinché il network passi a un meccanismo di consenso Proof of Stake (PoS), abbandonando del tutto il mining Proof of Work (PoW). In particolare, uno di questi funzionari ha dichiarato:

"Ethereum ha iniziato il passaggio alla PoS proprio grazie alla sua community. Se Ethereum può farlo, allora può farlo anche BTC. Dobbiamo 'proteggere' le altre criptovalute più sostenibili, ma non vediamo la necessità di 'proteggere' Bitcoin e la sua community."

Un altro oratore ha suggerito che l'UE dovrebbe porre un divieto sul trading di qualsiasi asset digitale basato su algoritmi PoW. La risposta a questa proposta è stata redatta dal documento per proteggere il "processo decisionale in corso," evidenziando come l'UE stia seriamente prendendo in considerazione una regolamentazione tanto drastica.

In merito agli effetti di un tale divieto su investitori e trader, i funzionari sono apparsi perlopiù indifferenti, sottolineando che i detentori di Bitcoin dovrebbero essere consapevoli dei rischi:

"I possessori di BTC sono pienamente consapevoli della volatilità dell'asset e del rischio d'investimento. Non è necessario introdurre protezioni aggiuntive."

L'utilizzo energetico di Bitcoin continua ad attirare l'attenzione delle organizzazioni ambientaliste e delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo. Secondo il Bitcoin Electricity Consumption Index dell'Università di Cambridge, il mining di Bitcoin consuma circa 139 terawattora (TWh) di elettricità all'anno. Per fare un confronto, nel 2021 l'intero Regno Unito ha utilizzato circa 265 TWh.

Alla fine di marzo, il co-fondatore di Ripple Chris Larsen ha collaborato con Greenpeace per fare pressione su Bitcoin affinché cambiasse il suo meccanismo di consenso in PoS, proprio come Ethereum intende fare entro la fine del 2022.

Di recente, la Commissione per gli affari economici e monetari dell'UE ha votato contro una proposta di legge che richiedeva il divieto del mining Proof-of-Work. Tuttavia, i recenti documenti dimostrano che la questione è ancora aperta.