Le banche europee affrontano il fine settimana con rinnovati timori sul loro futuro. Il 24 Marzo le azioni della Deutsche Bank sono crollate di oltre il 7% alla Borsa di New York, dopo una giornata di ribasso sui mercati di Francoforte. 

Le azioni della Deutsche Bank hanno risentito dell'aumento del costo dell'assicurazione contro il potenziale rischio di default. I credit default swap quinquennali della banca tedesca, noti come CDS, sono aumentati di 19 punti base (bps) rispetto al giorno precedente, chiudendo a 222 bps, secondo Reuters, che ha citato i dati di S&P Global Market Intelligence. Il 23 Marzo, i CDS della banca sono saliti a 173 bps dai 142 bps del giorno precedente.

Secondo Investopedia, un credit default swap consente a un investitore di scambiare o compensare il proprio rischio di credito con un altro investitore. I creditori che temono l'insolvenza di un debitore utilizzano spesso un CDS per coprire questo rischio. In periodi di incertezza, gli operatori di mercato generalmente assegnano un prezzo più alto alla protezione.

I credit default swap di Deutsche Bank sono saliti alle stelle. Fonte: MacroVar

I timori per le banche europee non si limitano a Deutsche. Secondo quanto riferito, il 24 Marzo i CDS a cinque anni di UBS sono aumentati di 14 bps, sfiorando i 130 bps, solo pochi giorni dopo che la società ha acquistato Credit Suisse per 3,25 miliardi di dollari come parte di una "ordinanza di emergenza" per prevenire l'instabilità dei mercati finanziari nella regione. In base all'accordo, la Banca Nazionale Svizzera si è impegnata a fornire a UBS oltre 100 miliardi di dollari in liquidità.

Il salvataggio di Credit Suisse non ha frenato l'incertezza diffusa degli investitori nei confronti del sistema bancario europeo. Il 24 Marzo, durante le negoziazioni europee, le azioni di Commerzbank sono scese di oltre il 9%, mentre quelle di Société Générale e UBS sono crollate di oltre il 7%. Le azioni di Deutsche sono scese di oltre il 25% negli ultimi 30 giorni.

"La situazione di Deutsche Bank indica che siamo solo all'inizio di quella che sembra essere una crisi crescente all'interno del sistema bancario globale", ha dichiarato a Cointelegraph Danny Oyekan, CEO della società di investimenti digitali Dan Holdings. 

"Questo non dovrebbe sorprendere più di tanto, visto il passaggio da un ambiente con tassi di interesse pari a zero all'aumento dei tassi più rapido della storia recente. Per questo motivo molte banche sono rimaste impigliate in una sorta di trappola temporale, avendo acquistato obbligazioni a lunga scadenza che nel frattempo hanno perso valore a causa dei rialzi dei tassi della Fed".

Una delle banche intrappolate in questo scenario è stata la Silicon Valley Bank, con sede negli Stati Uniti e crollata il 10 Marzo, che ha richiesto l'intervento delle autorità di regolamentazione negli Stati Uniti e nel Regno Unito per arginare un potenziale effetto a catena in tutto il sistema bancario. Tuttavia, secondo Ilya Volkov, CEO della piattaforma fintech svizzera YouHodler, è improbabile che si verifichi un fallimento simile per Deutsche Bank o altre banche europee. In un commento a Cointelegraph, Volkov ha dichiarato che:

"La Silicon Valley Bank non era soggetta al Liquidity Coverage Ratio (LCR) come le banche europee. L'LCR impone alle banche di tenere a disposizione un numero sufficiente di asset liquidi di alta qualità (HQLA). In questo modo, nel caso di uno scenario di forte stress, questi asset possono essere venduti per finanziare le banche".

Mentre il settore bancario è alle prese con l'incertezza, Bitcoin (BTC) continua a scambiare vicino a 28.000$ al momento della scrittura, guadagnando circa il 17% negli ultimi 30 giorni. "Bitcoin si è comportato bene in questo contesto e questo testimonia il suo valore come store of value decentralizzato e sicuro con un'offerta limitata", ha dichiarato Oyekan.

Traduzione a cura di Matteo Carrone