Mentre la maggior parte dei token legati alla DeFi continua a battere in ritirata dai picchi segnati quest’anno, gli esperti del settore valutano se la bolla della finanza decentralizzata è scoppiata o se invece rinascerà dalle proprie ceneri.

Progetti di alto livello come Chainlink, Aave e Synthetix hanno assistito a un dimezzamento dai massimi storici toccati dai rispettivi token, mentre alcuni protocolli clone sono crollati del 95% o più.

Inoltre, diversi fattori segnalano che alcuni collaterali crypto stanno iniziando ad essere liquidati o prelevati dai protocolli DeFi, mentre i rendimenti a doppia cifra iniziano a diminuire. Secondo DeFi Pulse, il valore totale bloccato tra tutte le piattaforme è sceso del 9,3% in seguito al suo massimo storico raggiunto a fine settembre.

Il co-fondatore di Cosmos, Ethan Buchman, ha affermato che la DeFi rappresenta un enorme passo avanti per la democratizzazione dell’accesso a prodotti finanziari, aggiungendo però che gran parte dei protocolli comporta un rischio considerevole non sempre evidente.

Gli smart contract compromessi e non verificati sono tra i più pericolosi, come dimostra la lunga serie di exploit osservata quest’anno. Inoltre, si sono verificati attacchi relativi a flash loan e arbitraggio, risultando nella perdita dei fondi. Diverse piattaforme DeFi sono state colpite, tra cui bZx, Yam Finance, Bancor, dForce, Balancer, e più recentemente Soft Yearn.

Nicholas Pelecanos, head of trading presso NEM, ha citato il bug di Yam Finance e il conseguente collasso del progetto come prova del fatto che la DeFi si trova in uno stadio iniziale, con l’infrastruttura e i processi ancora in fase sperimentale. Proseguendo, ha aggiunto:

“Al momento, la DeFi è sul filo del rasoio per quanto riguarda la sua capacità di gestire capitale e potrebbe facilmente precipitare in una bolla.”

Sfruttando l’hype intorno alla DeFi, si sono diffusi anche truffe e schemi pump and dump, o ‘rug pull’ come vengono chiamati nel settore. Ci sono stati molti esempi di token con prezzi pompati solo per crollare qualche ora più tardi.

Di recente, il noto analista crypto Josh Rager ha svelato quanto gli è costato un rug pull DeFi:

“Ho appena venduto 15.000$ in asset per meno di 20$ dopo un rug pull. Userò le perdite per ridurre le tasse sulle plusvalenze di quest’anno. Qualcosa da dire al tuo commercialista se anche tu sei caduto vittima di un rug pull.”

Lo yield hopping è un altro aspetto che suggerisce come il panorama della DeFi sia costruito per la velocità e non per la sostenibilità. Sembra che lo stesso collaterale si sposti da protocollo a protocollo mentre gli yield farmer, o ‘degen’ come sono conosciuti nel settore, inseguono l’ultima novità tra i token alimentari della DeFi.

Un esempio molto evidente di questo fenomeno coinvolge il boom di SushiSwap, che ha attirato deliberatamente liquidità da Uniswap, solo per perderla interamente quando quest’ultimo ha lanciato il suo token UNI e le pool di liquidità. Lo stesso token UNI è crollato di oltre il 60% dal suo massimo.

Il CEO di Blockdaemon, Konstantin Richter, ha paragonato il boom della DeFi alla bolla delle ICO:

“Il riciclaggio di denaro e la leva finanziaria, responsabili di rialzi assurdi in apparenza usciti dal nulla, di certo ricordano quello che abbiamo visto nel 2017.”

Proseguendo, ha aggiunto che le enormi cifre per quanto riguarda gli APY, pari al 1000% e oltre, viste nello yield farming sono insostenibili, quindi gran parte di questi esperimenti è destinata a fallire. Nonostante ciò, Richter ha precisato che i pochi sopravvissuti hanno una reale possibilità di diventare il futuro della finanza.

Qualche giorno fa, in occasione della conferenza LA Blockchain Summit, il CEO di FTX Sam Bankman-Fried ha suggerito che il boom dei volumi sulle piattaforme DEX, che il mese scorso ha portato Uniswap a superare Coinbase, non è sostenibile. A suo avviso, non appena gli incentivi smisurati per l’uso di questi DEX senza servizi di custodia vengono meno, anche il volume inizia a svanire. Il commento era riferito alle opportunità di yield farming e ai meccanismi di distribuzione dei governance token.

Jason Wu, CEO e co-fondatore di Definer.org, ha affermato che ora il mercato è più maturo rispetto al boom delle ICO, e il futuro del settore dipenderà in larga misura dall’introduzione di ETH 2.0, e da un modo regolamentato per portare la DeFi al pubblico mainstream. Concludendo, ha spiegato:

“Con l’afflusso di capitale nel settore della DeFi, i progetti stanno creando nuove applicazioni per la prossima generazione di network finanziari. La mania DeFi che vediamo nel mercato al momento sta quindi aiutando nella nostra missione di trasformare il mondo del denaro.”