William Peets, CIO e Portfolio Manager for Digital Asset Strategies di Passport Capital, ha affermato che numerosi esperti sottovalutano l'impatto deflazionistico che le criptovalute come Bitcoin (BTC) potrebbero avere sulla finanza globale.

Durante una recente intervista con Real Vision Finance, l'uomo ha affermato che la blockchain rappresenta un cambiamento tecnologico rivoluzionario, con profonde implicazioni per gli attuali sistemi finanziari: un cambiamento che molti faticano ancora a riconoscere.

Una "una grossa fetta del mercato" ancora ignora il potenziale della blockchain

Il mondo della finanza sta per essere sconvolto dall'avvento di criptovalute e blockchain, ha affermato Peets. A suo parere, le nuove tecnologie indeboliranno il potere dei servizi finanziari tradizionali:

"Distribuzione di beni azionari, tokenizzazione di asset reali, trading di tali asset, custodia... tutte queste cose possono essere potenzialmente fatte, in maniera più efficiente, su un registro distribuito. E questo riduce enormemente i margini di guadagno di aziende come State Street o Northern Trust, nonché di banche tradizionali e altri operatori storici."

Ha poi sottolineato che "una grossa fetta del mercato" ancora ignora il potenziale impatto di queste tecnologie, nonché quanto velocemente tale cambiamento avverrà.

A suo parere, dopo la crisi finanziaria del 2008, l'impatto deflazionistico della blockchain potrebbe essere cruciale per mitigare alcuni dei più grossi difetti di un sistema basato sul debito:

"Quel che sta succedendo nel contesto macroeconomico, basato sull'indebitamento e sulla quantità di debito che viene scambiato, per non parlare dei tassi d'interesse negativi... tutto questo fa davvero riflettere sull'attuale sistema monetario, e se ciò sia davvero sostenibile."

Un campanello d'allarme per la finanza tradizionale?

Ad agosto di quest'anno, un gruppo di analisti ha affermato che la semplice esistenza di criptovalute decentralizzate come Bitcoin sta avendo un effetto positivo sulle politiche fiscali e normative dei governi, nonostante le monete digitali non siano ancora riuscite a sostituire il denaro tradizionale.

Secondo Mervyn King, ex governatore della Bank of England, il mondo sta "sonnambulando" verso una crisi finanziaria persino peggiore di quella del 2008:

"Continuando ad aderire alla nuova ortodossia delle politiche monetarie, fingendo di aver reso sicuro il sistema bancario, stiamo sonnambulando verso la crisi."