Un ex lead developer del network di Bitcoin ha ipotizzato un possibile futuro per la principale criptovaluta, che include anche una previsione sul prezzo molto positiva.

Lo sviluppatore Gavin Andresen ha recentemente pubblicato sul proprio blog un posto intitolato "Un possibile futuro per BTC", nel quale prevede stranamente la morte del network di Bitcoin.

Poco prima che BTC vada incontro alla sua fine, nel 2061, raggiungerà un prezzo di 6 milioni di dollari per moneta. Ma non emozionatevi troppo: ha anche spiegato che 6 milioni fra quarant'anni saranno equivalenti a 1 milione oggi, a causa dell'enorme inflazione.

Andresen ha ammesso che la sua previsione prende una deriva quasi fantascientifica, ma si tratta comunque di uno scenario del tutto plausibile. Le commissioni di transazione costerebbero circa 7.500$, ma la maggior parte degli scambi non avverrà sul network principale.

Esisterà invece una "mirrored chain", che farà uso di wrapped token per ridurre i costi e accrescere la velocità delle transazioni. Le whale, che controlleranno l'intera piattaforma Bitcoin, continueranno invece ad effettuare transazioni sulla rete principale. Nel 2100 queste whale si renderanno conto che le mining fee sono scese quasi a zero, e che vengono ormai svolte così poche transazioni che mantenere il network attivo non ha alcun senso:

"Alla fine, ci saranno zero nuovi BTC prodotti sul network di Bitcoin, e zero BTC in circolazione. Non ci sarà più niente da rendere sicuro, e la chain semplicemente si fermerà."

Il lato positivo è che continueranno ad esistere circa 20 milioni di BTC sulle altre blockchain, che manterranno il proprio valore grazie alla scarsità intrinseca dell'asset. Matematicamente, l'ultimo Bitcoin dovrebbe essere estratto nel 2140: attualmente ne rimangono da minare solo 2,17 milioni, ovvero il 10,5% dell'offerta massima pari a 21 milioni di monete.

Andresen, il quale ha anche fondato la Bitcoin Foundation, si è dimesso dal suo ruolo di lead developer nel 2014, allontanandosi così dalle luci dei riflettori. Nel 2016 è stato ostracizzato dalla comunità Bitcoin per aver sostenuto le affermazioni di Craig Wright, il quale asserisce di essere il vero Satoshi Nakamoto.

In seguito ha ammesso che si era trattato di un errore, e di essere stato ingannato dalle dichiarazioni di Wright rilasciate nel giugno del 2020.