Roni Cohen-Pavon, ex chief revenue officer della società di crypto lending Celsius, si è dichiarato colpevole di accuse relative a frode e manipolazione dei prezzi.
Secondo un documento depositato il 13 Settembre presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York, Cohen-Pavon si è dichiarato colpevole di associazione a delinquere finalizzata alla manipolazione dei prezzi, frode in materia di security, manipolazione dei prezzi di security e frode bancaria. Sarà libero su cauzione fino all'udienza prevista per l'11 Dicembre.
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— Inner City Press (@innercitypress) September 14, 2023
Reuters ha riferito che la dichiarazione di colpevolezza faceva parte di un accordo con i procuratori che imponeva a Cohen-Pavon di risarcire le parti colpite dal crollo di Celsius. Alex Mashinsky, ex CEO, avrebbe guadagnato circa 42 milioni di dollari dalle vendite del token Celsius (CEL), gonfiandone artificialmente il prezzo, mentre Cohen-Pavon ne avrebbe guadagnati circa 3,6 milioni.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha comunicato le accuse contro i due ex dirigenti di Celsius a Luglio, ma all'epoca la posizione di Cohen-Pavon — residente in Israele — era ancora sconosciuta. Mashinsky si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse e, al momento della pubblicazione, è libero grazie ad una cauzione da 40 milioni di dollari.
Nel corso del procedimento legale, un giudice federale ha permesso alle autorità statunitensi di congelare alcuni beni di Mashinsky, tra cui diversi conti bancari e una proprietà ad Austin, in Texas. L'11 Settembre, gli avvocati dell'ex CEO di Celsius hanno presentato una mozione per richiedere l'archiviazione del caso presentato dalla Federal Trade Commission, sostenendo che le accuse non soddisfano gli standard per una richiesta di risarcimento.
Al momento della pubblicazione, il caso di bancarotta di Celsius Network, presentato nel Luglio 2022, è ancora in corso. Ad Ottobre il giudice fallimentare sarà chiamato a valutare un piano di accordo proposto ad Agosto.