Gary Gensler, ex presidente della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti, ha affermato durante una recente intervista che la maggior parte dei token venduti attraverso Initial Coin Offering (ICO) dovrebbero essere classificati come security.

Se questo dovesse accadere, i distributori di monete digitali dovrebbero non soltanto registrare la propria attività presso la Securities and Exchange Commission (SEC) e rispettare normative estremamente severe, ma anche rendere pubbliche un gran numero di informazioni riguardo all'azienda.

Quando gli è stato chiesto se a suo parere anche la blockchain andrebbe regolamentata, Gensler ha spiegato che "dovremmo adottare un atteggiamento neutrale verso le tecnologie". Ha tuttavia sottolineato la necessità di assicurare la protezione degli investitori per alcune applicazioni della blockchain, come le criptovalute:

"Penso che siano necessarie maggiori protezioni per le criptovalute come il Bitcoin (BTC). Probabilmente più protezioni di quelle presenti nei mercati del petrolio".

Discutendo poi riguardo ai futuri sviluppi delle strutture normative, Gensler ha affermato che dovrebbe essere presente un qualche tipo di controllo, come "semafori e limiti di velocità" che garantiscano la sicurezza sulle "strade delle criptovalute". L'uomo è certo che regolamentazioni e monete digitali possano coesistere, ma "ci vorranno svariati anni per trovare il giusto equilibrio".

Le parole di Gensler rispecchiano quelle pronunciate a giugno di quest'anno da Valerie A. Szczepanik, Senior Advisor for Digital Assets and Innovation della SEC: "se volete che l'industria delle criptovalute prosperi, la protezione degli investitori dovrebbe stare al primo posto".