In un tweet postato nella giornata di mercoledì, il ministro dell'Economia francese ha annunciato che il governo ha accettato un articolo del Plan d'Action pour la Croissance et la Transformation des Entreprises (PACTE) dedicato alle Initial Coin Offering (ICO).

Come afferma il ministro delle finanze Bruno Le Maire, l'Autorité des marchés financiers (AMF), ossia il regolatore finanziario del paese, è ora autorizzato a concedere licenze alle aziende che vogliono raccogliere fondi tramite un ICO, attraverso una legislazione che mira a proteggere gli interessi dei contributori.

Le Maire spera anche che il nuovo quadro normativo per le ICO possa "attrarre investitori da tutto il mondo".

Secondo il progetto PACTE pubblicato dall'Assemblea Nazionale (la camera bassa del parlamento francese), prima di qualsiasi emissione di token, una società deve richiedere una licenza all'AMF fornendo informazioni dettagliate sull'offerta e sull'emittente. Le misure forniranno ulteriori garanzie per le ICO, che in passato l'AMF ha considerato rischiose.

Il presidente Macron si è sempre dimostrato ottimista in materia di tecnologie innovative emergenti, tant'è che lo scorso anno ha proposto di convertire la Francia in una "nazione per startup". Più tardi, nel 2018, in linea con le parole di Macron, Le Maire introdusse il disegno di legge PACTE, che mira a trasformare e innovare l'economia francese, dichiarando a marzo che la Francia fosse pronta per una "rivoluzione blockchain".

Per quanto riguarda invece il più ampio contesto europeo, i membri del Parlamento europeo hanno tenuto un incontro con degli esperti di blockchain su ICO e regolamentazioni ad inizio settembre.

Più tardi, il think tank belga Bruegel ha pubblicato un rapporto che chiedeva una legislazione unificata sulle criptovalute nell'UE e un maggiore controllo su come vengono distribuite agli investitori.