La camera bassa del parlamento francese ha respinto gli emendamenti alla legge finanziaria del 2019 che avrebbero facilitato la tassazione relativa alle criptovalute. Lo ha riportato nella giornata di martedì 18 dicembre il mensile francese Capital.
Gli emendamenti respinti dall'Assemblea Nazionale facevano riferimento ad un disegno di legge finanziario del governo per il 2019.
Come spiegato dal sito di notizie locale Bitcoin.fr, il Parlamento ha respinto un totale di quattro proposte. Una di queste consisteva nell'introdurre una distinzione tra le normali transazioni crypto e quelle occasionali, proponendo un sistema di tassazione meno rigoroso per quest'ultime.
Un altro emendamento proponeva di aumentare il volume annuale di operazioni che rientrano nell'esenzione fiscale da 305€ a 3.000€ o 5.000€. L'Assemblea Nazionale ha inoltre respinto una proposta che consigliava di applicare le attuali guide linea per le security anche alla tassazione delle criptovalute.
Come riportato da Cointelegraph a novembre, è stata anche proposta una riduzione dell'aliquota dell'imposta sulle entrate derivanti dalle criptovalute dal 36,2 al 30 percento. Questo emendamento è stato menzionato durante la riunione dell'Assemblea, ma il suo stato attuale non è chiaro.
Alexandre Stachtchenko, capo dell'associazione blockchain francese Chaintech, ha dichiarato a Capital che la mossa del governo non ha fornito alcuna certezza legale né ai trader né agli investitori. Inoltre, crede che sotto l'attuale legislazione molti di loro preferiranno non dichiarare le loro entrate relative alle criptovalute.
Nel giugno del 2017, il presidente francese Emmanuel Macron dichiarò di volere che la Francia diventasse una "nazione di startup". Più tardi, il ministro dell'Economia e delle Finanze Bruno le Maire fece eco al punto di vista di Macron, sostenendo che il paese fosse pronto per una "rivoluzione blockchain".
Poco tempo fa, i deputati francesi hanno proposto di spendere 500 milioni di euro per lo sviluppo di blockchain a livello statale nei prossimi tre anni, in modo da rispettare il percorso tracciato da Le Maire.
Tuttavia, l'atteggiamento generale della Francia nei confronti delle criptovalute rimane ambiguo. La banca centrale del paese si è rifiutata di approvare un piano che avrebbe consentito a migliaia di tabaccherie di vendere Bitcoin (BTC) a partire da gennaio 2019.