L'organo di regolamentazione finanziaria della Germania ha interrotto le operazioni della compagnia KKT UG, con sede a Berlino, che consentiva ai clienti di acquistare e vendere criptovalute tramite ATM.
La compagnia non possedeva le licenze necessarie
Stando ad una recente dichiarazione ufficiale, l'Autorità Federale di Supervisione Finanziaria (BaFin) ha ordinato a Adam Gramowski, managing editor di KKT UG, di interrompere immediatamente il proprietary trading transfrontaliero. Tale ordine è stato emesso il 26 febbraio.
Sul sito web shitcoins.club, l'azienda sostiene di possedere 24 macchine per l'acquisto e la vendita di Bitcoin in Germania e in varie aree d'Europa. Inoltre, il profilo LinkedIn di Gramowski svela che l'uomo è anche il CEO di Bitcoin Technologies, azienda con sede a Toruń, in Polonia.
La BaFin sostiene che Gramowski abbia condotto proprietary trading tramite KKT UG, che ai sensi del German Banking Act richiede un'apposita licenza.
Lo stato legale degli ATM è ancora incerto
Lo stato legale degli ATM di criptovalute in Germania è attualmente incerto: nel settembre dello scorso anno, al termine di un caso legale contro l'exchange di criptovalute Bitcoin-24, la Corte d'Appello di Berlino ha stabilito che il trading commerciale di Bitcoin senza l'esplicito consenso delle autorità non è perseguibile in quanto la criptovaluta non rappresenta uno strumento finanziario.
Questo mese, la BaFin ha pubblicato un opuscolo nel quale viene spiegato, semplicemente e in breve, lo stato legale delle criptovalute ai sensi di una nuova legge entrata in vigore ad inizio anno.
Il nuovo quadro normativo sulle crypto è stato introdotto il primo gennaio 2020, e fa parte di un'iniziativa più ampia volta ad allineare il diritto bancario tedesco alla Quinta Direttiva Antiriciclaggio (5AMLD) dell'Unione Europea. Le aziende operanti nel settore delle criptovalute verranno d'ora in avanti considerate in tutto e per tutto fornitori di servizi finanziari, e dovranno pertanto ottenere un'apposita licenza dalla BaFin.