Barry Silbert, CEO di Digital Currency Group nonché della società d'investimento in criptovalute Grayscale Investments, ritiene che sia ormai troppo tardi per gli Stati Uniti bandire Bitcoin.

Durante un incontro online con gli investitori di Grayscale, Silbert si è detto "cautamente ottimista" circa le probabilità che le normative statunitensi migliorino in futuro:

"Prima la prima volta in assoluto, abbiamo superato la paura che Bitcoin possa essere bandito. C'è abbastanza supporto a Washington da parte di regolatori e policy maker, i quali ritengono che Bitcoin abbia tutto il diritto di esistere e non dovrebbe pertanto essere vietato."

Il CEO ha spiegato che negli ultimi anni il rapporto fra organi di regolamentazione e settore delle criptovalute è migliorato grazie al lavoro compiuto da entità come Blockchain Association, la quale ha più volte discusso in favore della blockchain davanti alla SEC, e Coin Center, gruppo di pressione politica favorevole alle monete digitali:

"Attualmente le relazioni dell'industria con Washington sono molto migliori di quanto non siano mai state. [Blockchain Association e Coin Center] stanno educando i policy maker in merito ai benefici offerti da questa tecnologia.

Il rischio di regolamentazioni disastrose, che forse esisteva precedentemente, è ormai alle nostre spalle."

Regolamentazioni statunitensi ancora incerte

Lawrence Zlatkin, Chief Tax Officer del noto exchange Coinbase, ha dichiarato a luglio di quest'anno che la tassazione delle criptovalute negli Stati Uniti rimane poco chiara.

Prevede pertanto che assisteremo a una “fuga di capitali verso le giurisdizioni che hanno una visione più matura sulle tecnologie digitali e sugli asset digitali in generale.