Con un totale cambio di opinione rispetto a pochi mesi fa, il Global Chief Investment Officer del colosso degli investimenti Guggenheim ha reagito al crollo del mercato crypto definendolo una "Tulipomania".

Sembra che Elon Musk non sia l’unico individuo ad alto patrimonio netto a fare dietrofront nella sua opinione su Bitcoin e crypto asset. A febbraio, il CIO di Guggenheim, Scott Minerd, ha previsto un obiettivo a lungo termine per il prezzo di Bitcoin a 600.000$, sulla base di alcune ricerche condotte dalla sua azienda.

Tuttavia, dopo la forte correzione dei mercati, Minerd ha parlato di bolla nei suoi commenti pubblicati ieri, affermando che “l’offerta ha sommerso la domanda”:

“Le crypto hanno dimostrato di essere una Tulipomania. Man mano che i prezzi salgono, i bulbi di tulipano e le criptovalute si moltiplicano fino a quando l’offerta non sommerge la domanda a prezzi di mercato precedenti.”

Il termine Tulipomania fa riferimento a un periodo durante il secolo d’oro olandese in cui i prezzi di alcuni bulbi di tulipano, allora di moda, hanno raggiunto livelli straordinariamente elevati e in seguito sono crollati drasticamente.

Il fondatore di Compound Finance, Robert Leshner, ha risposto definendo inesatto il tweet di Minerd:

“Scott si sbaglia di grosso, ai limiti della negligenza finanziaria. L’offerta di criptovalute (#Bitcoin) e dei crypto asset ($ETH, $COMP, ecc.) non aumenta in funzione del prezzo. Sarebbe come dire che l’offerta di azioni aumenta insieme alla domanda.”

Altri esperti del settore sono intervenuti, e lo YouTuber crypto Lark Davis ha commentato:

“La tua compagnia non voleva investire centinaia di milioni in Bitcoin? Questo commento dimostra che non avete fatto quasi nessuna ricerca, scioccante.”

Altri hanno ipotizzato che la società d’investimento stesse cercando di spingere i prezzi al ribasso per poter comprare più Bitcoin.

Non è la prima volta che Minerd fa marcia indietro sulla sua posizione in merito ai crypto asset. A gennaio, ha dichiarato che BTC sarebbe crollato a 20.000$, aggiungendo che non sarebbe aumentato oltre il prezzo in cui si trovava allora, poco sopra i 40.000$.

Il FUD è arrivato dopo la proposta di Guggenheim presentata alla SEC per investire 500 milioni di dollari in BTC: secondo i critici potrebbe essere stato un tentativo di trattenere i mercati per agevolare acquisti più convenienti. Questi commenti negativi hanno seguito una dichiarazione a dicembre in cui Minerd ha affermato che in futuro l’asset varrà 400.000$.

Ad aprile, Minerd è tornato con le sue previsioni altalenanti anticipando un ritorno a 20.000$ mentre Bitcoin era già ben oltre i 50.000$. Nelle settimane successive, l’asset ha raggiunto un massimo storico di 65.000$ prima dell’inevitabile correzione.