Durante l'asta recentemente organizzata da Ethereum Name Service (ENS), un hacker aveva rubato 17 nomi di dominio: l'individuo ha ora deciso di restituirli.

L'hacker otterrà un lauto compenso

Nel corso della giornata di ieri, il marketplace per oggetti collezionabili digitali OpenSea, che aveva gestito l'asta, ha affermato che tutti i nomi ENS rubati sono stati restituiti con successo. Nelle prossime settimane si terrà una nuova asta, conferma inoltre la compagnia.

Lo scorso mese, un hacker aveva sfruttato una falla nella sicurezza presente nell'asta di ENS, ottenendo 17 nomi di dominio per offerte parecchio inferiori rispetto a quelle degli altri utenti.

I domini rubati, che includono nomi parecchio allettanti come apple.eth, defi.eth, wallet.eth e pay.eth, erano stati prontamente bloccati dalla compagnia. L'hacker ha quindi deciso di restituirli, in cambio di un lauto compenso da parte di OpenSea. A tal proposito, l'azienda aveva infatti annunciato:

"Apprezziamo il lavoro svolto per esporre le vulnerabilità nel nostro sistema di aste. [...] Per compensare i tuoi sforzi, siamo pronti ad offrire il 25% del prezzo vincente per ogni nome che restituirai. Rimborseremo anche i fondi da te spesi per acquistare questi domini."

Uno di questi domini, coffeshop.eth, ha già ricevuto un'offerta di ben 100 Wrapped Ether (WETH), equivalenti a circa 14.000$.

Hacker australiano ruba 450.000$ in XRP

Ad agosto, la cittadina australiana Katherine Nguyen ha ammesso di aver rubato a gennaio dello scorso anno oltre 100.000 unità di XRP, per un valore al tempo di ben 450.000$. Pare che la donna fosse riuscita ad accedere alla casella di posta elettronica di un uomo con il medesimo cognome, e in questo modo a sottrarre le sue criptovalute.

Arthur Katsogiannis, a capo della Squadra Crimine Informatico, ha commentato:

"Si tratta di un crimine parecchio grave, il primo di questo genere in Australia: un individuo è stato incriminato e arrestato per un furto di criptovalute portato a termine con mezzo tecnologici."