Diversi player del mondo crypto stanno incoraggiando le persone ad esprimersi contro la nuova regolamentazione crypto proposta dalla FinCEN prima della chiusura della consultazione pubblica, prevista per la prossima settimana. 

L’exchange Coinbase e la fondazione che si occupa di Monero sono solo gli ultimi due soggetti a chiedere agli utenti crypto di condividere la loro opinione in merito alle nuove regole suggerite dal Financial Crimes Enforcement Network del Tesoro degli Stati Uniti. In un post apparso ieri sul blog dell’azienda, Brian Armstrong, CEO di Coinbase, ha scritto che la proposta rappresenterebbe "un'invasione troppo grande" della privacy degli utenti, affermando che gli exchange dovrebbero raccogliere e condividere nomi e indirizzi di chiunque invii o riceva più di 3.000 dollari in crypto in una singola transazione.

Il CEO ha quindi invitato gli utenti a presentare le proprie osservazioni alla FinCEN prima del 4 gennaio, quando si chiuderà la fase di consultazione:

"Chiunque possieda crypto dovrebbe essere coinvolto in decisioni come questa. Un universo crypto aperto farebbe bene a tutti, e sarebbe un vero peccato sprecare il suo potenziale con delle cattive policy.

Dobbiamo ancora fare tantissimo per quanto riguarda l'eduzione e l'advocacy nell'ambito delle criptovalute."

Fonte: Twitter

Lunedì, Monero Outreach ha lanciato un appello simile, chiedendo in particolare agli utenti crypto "di far sentire la propria contrarietà" alle "nuove pericolose regole". La fondazione sostiene che, qualora la FinCEN avesse tali informazioni sui clienti, le autorità di regolamentazione potrebbero tracciare tutte le transazioni degli utenti senza alcun mandato:

Monero Outreach ha scritto:

"Questa [regola] non è stata mai richiesta in precedenza, e non solo minaccerà la privacy di ogni utente crypto oggi, ma ostacolerà anche gli usi futuri delle criptovalute. […] Questa regolamentazione potrebbe facilmente rivelarsi molto controproducente." 

La FinCEN ha proposto la nuova norma il 18 dicembre, dando a tutte le parti interessate solo 15 giorni di tempo per proporre delle modifiche. Qualora fosse implementata, essa richiederebbe agli exchange registrati di verificare l’identità dei loro clienti, a determinate condizioni: in particolare, verrebbe richiesto di identificare chi utilizza "un wallet unhosted o in ogni caso offuscato", oppure nel caso in cui la transazione superi i 3.000 dollari.

Il chief legal officer di Coinbase, Paul Grewal, ha sottolineato che la deadline per i feedback era inadeguata, dato che ci troviamo in un periodo festivo e, comunque, la pandemia è ancora in corso. Per questi motivi Grewal ha chiesto al regolatore di fornire un periodo di 60 giorni per proporre dei commenti sulla nuova regolamentazione. Al momento della pubblicazione del presente articolo, ci risulta che la scadenza del 4 gennaio non sia stata modificata.

Nel frattempo, il gruppo no-profit Coin Center sta incoraggiando "tutti nel mondo crypto" a render note le proprie osservazioni sulla proposta della FinCEN. Più di 920, tra persone fisiche ed imprese, hanno già inviato i loro feedback alla FinCEN, tra cui il CEO di Blockchain.com, Peter Smith, e il General Counsel di Compound, Jake Chervinsky. In un thread di Twitter, Chervinsky ha affermato che la nuova norma non "bloccherà gli afflussi di fondi verso i malintenzionati né aiuterà le forze dell'ordine a fare il proprio lavoro".

Smith, d'altra parte, ha inviato il suo commento direttamente al Segretario del Tesoro uscente, Steve Mnuchin. In un post apparso sul blog della società nel corso della scorsa settimana, il CEO di Blockchain.com ha sottolineato come, a suo parere, la regola necessita di ulteriori revisioni prima di essere presa in considerazione, dato il potenziale impatto:

"Il mondo crypto è un'industria nascente, in crescita. Abbiamo team di talento e imprenditori in tutti gli Stati Uniti che stanno innovando, eppure verrebbero schiacciati sotto il peso di questa nuova regolamentazione."