L'Autorità monetaria di Hong Kong (HKMA) ha avvertito i cittadini che alcune società di criptovalute estere stanno abusando della parola “banca” al fine di incrementare il proprio rapporto di fiducia.
In data odierna, la banca centrale di Hong Kong ha denunciato l'uso improprio della parola “banca” da parte di società di criptovalute che non dispongono di una licenza bancaria ad Hong Kong. La HKMA ha sottolineato come alcune aziende si siano presentate come istituti di credito o abbiano usato questo termine per descrivere i loro servizi e prodotti.
La banca centrale ritiene che tali atti possano essere contrari alla legge. “Tali atti possono costituire una violazione dell'Ordinanza bancaria”, riporta la HKMA.
Due società crypto si sono rappresentate come banche
L'HKMA lancia l'allarme a seguito delle attività svolte a Hong Kong da parte di due società crypto con sede all'estero presentatesi come banche.
Nello specifico, la banca centrale sottolinea come una società abbia dichiarato di essere una banca, mentre l'altra avrebbe descritto un prodotto sul proprio sito come una “carta bancaria”.
La HKMA ha espresso il timore che tali affermazioni da parte delle società “inducano i consumatori a credere che esse siano autorizzate ad Hong Kong e che tali prodotti e servizi siano forniti da banche autorizzate nella regione dalla HKMA”.
Nonostante l'avvertimento, la HKMA non ha fornito informazioni sulle società.
Illegale usare la parola “banca” senza licenza
La banca centrale ha precisato che le istituzioni autorizzate, come le banche con licenza, le banche con licenza limitata e le società di deposito, sono autorizzate a prestare servizi bancari a Hong Kong ai sensi dell'Ordinanza bancaria. La HKMA riporta che:
“A parte le banche autorizzate ad Hong Kong, è un reato per chiunque utilizzare la parola ‘banca’ nella denominazione o nella descrizione dell'attività.”
L'autorità bancaria ricorda che le società crypto non autorizzate dall'HKMA non sono supervisionate e non sono necessariamente autorizzate ad Hong Kong.
La HKMA conclude che, in base alle sue leggi, è un reato per le società prive di licenza utilizzare il termine “banca” o dichiarare di prestare servizi bancari ad Hong Kong.
Traduzione a cura di Walter Rizzo