Huobi Global, attualmente il secondo più grande exchange di criptovalute al mondo per volume di trading giornaliero, ha introdotto un ritardo di 24 ore sui prelievi di token per tutte le operazioni over the counter (OTC).
La decisione colpisce duramente tutti gli utenti di Huobi, alcuni dei quali non potranno prelevare i propri token per un periodo di 36 ore se il sistema di valutazione dell’exchange li identifica come conti con un rischio particolarmente alto. Huobi ha spiegato che la mossa fa parte del suo tentativo di “introdurre gradualmente una serie di strategie di controllo del rischio per una più ampia sezione di utenti.” Inoltre, l’exchange prevede che i ritardi “eviteranno perdite agli utenti causate dall’afflusso di fondi rischiosi e proteggerà la sicurezza dei loro asset.”
Huobi aveva già implementato una versione più ristretta di questa misura ad agosto dell’anno scorso, quando introdusse un ritardo fino a 36 ore sui prelievi di token per utenti ad alto rischio specifici.
La nuova iniziativa più ampia sembra allinearsi con la repressione di Pechino in corso su più fronti contro gli investitori in criptovalute nel paese, che di recente ha preso di mira il settore del mining, i servizi bancari e la presenza online delle crypto. In risposta a queste restrizioni, un volume elevato di crypto trading nel paese si è spostato nel mercato OTC, relativamente non regolamentato e con il quale non è necessario trasferire fondi in valuta fiat direttamente dai trading desk degli exchange.
Livelli di attività elevati nel mercato OTC durante azioni normative sono un pattern consolidato in Cina: nel 2017, quando Pechino ha preso i primi provvedimenti contro gli exchange di criptovalute, gli investitori si erano adeguati in modo simile spostandosi nei mercati OTC. Lo stesso Huobi ha lanciato il suo servizio OTC a novembre 2017 dopo una serie di restrizioni sempre più pesanti sul trading di criptovalute nel paese.
Correlato: Huobi vieta il trading di derivati crypto agli utenti in Cina
Il recente sviluppo contraddice le previsioni di alcuni analisti, secondo cui Pechino avrebbe adottato un approccio più leggero al trading OTC dato che il settore presenta rischi di fuga dei capitali minori rispetto ai normali exchange. Tuttavia, oggi il South China Morning Post ha riferito che le autorità considerano il settore OTC un portale per deflussi di capitale e riciclaggio di denaro, oltre a stimolare la volatilità elevata nei mercati crypto.
Verso la fine del mese scorso, Huobi ha aggiornato le sue condizioni d’uso, vietando il trading di derivati crypto a tutti i clienti esistenti in Cina e in una serie di altre giurisdizioni. A metà giugno, la piattaforma era intervenuta per limitare il trading di derivati ai nuovi utenti riducendo la leva finanziaria consentita da 125x a meno di 5x.