Le incertezze provocate dal divieto generale sul trading di criptovalute in Cina hanno spinto exchange crypto locali come Huobi ad adottare misure proattive per proteggere e restituire gli investimenti esistenti agli utenti nel paese.

In un commento a Cointelegraph a questo proposito, Du Jun, co-fondatore di Huobi Group, ha affermato che l’exchange di criptovalute vuole assicurare la sicurezza degli asset degli utenti come sua responsabilità sociale:

“I clienti potranno trasferire i propri asset ad altri exchange o wallet nei prossimi mesi. Le misure specifiche e regole operative saranno definite in annunci futuri.”

Citando la possibilità di una mancanza di comunicazione con gli investitori cinesi in seguito al divieto, l’exchange sta anche lavorando ad altri modi per proteggere gli asset dei clienti fino a quando non sarà possibile trasferirli su exchange o wallet esteri.

Prima del divieto crypto, gli investitori crypto rappresentavano oltre il 30% del volume di trading; ma come suggerisce Jun, Huobi ha osservato una maggiore adozione nei mercati del Sud-est asiatico ed europei. Tuttavia, l’exchange prevede che “qualsiasi impatto a breve termine sulle entrate di Huobi sarà mitigato grazie alla nostra attività globale che continua a crescere.

Sebbene stia rispettando il divieto sul trading e il mining di criptovalute imposto dalla Banca Popolare Cinese e altre autorità normative cinesi, Jun ha intenzione di intensificare l’impegno di conformità di Huobi e continuare a sviluppare operazioni conformi su scala globale.

Gli exchange di criptovalute nella Cina continentale, incluso Huobi, hanno iniziato a sospendere le registrazioni di nuovi clienti poco dopo l’introduzione venerdì del nuovo divieto crypto. In seguito, Huobi ha annunciato che tutti gli account di residenti della Cina continentale verranno chiusi alle 16:00 del 31 dicembre 2021.

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Storicamente, la Cina ha ospitato gran parte del mining di Bitcoin (BTC). Considerando la mancanza di supporto dal governo in carica, i miner cinesi hanno continuato a spostarsi all’estero in giurisdizioni più crypto-friendly.

Stando a un recente report di Cointelegraph, il recente divieto rappresenta il 19° tentativo dei regolatori cinesi di contrastare Bitcoin e le criptovalute negli ultimi 12 anni. Anche se la decisione di vietare le operazioni crypto in Cina ha spinto alcuni investitori a vendere momentaneamente nel panico, il prezzo di Bitcoin continua a mostrare segnali rialzisti, visto il supporto proattivo dagli exchange di criptovalute e gli utenti in tutto il mondo.