Un alto funzionario indiano ha dichiarato che l'incertezza normativa riguardo agli asset digitali nel paese per il momento è destinata a continuare.

Durante la discussione generale del bilancio dell'Unione 2022-23 che si è svolta al Rajya Sabha, sede della camera alta del parlamento bicamerale dell'India, il ministro delle finanze Nirmala Sitharaman ha dichiarato che per ora non ha intenzione di "legalizzare o vietare" le criptovalute. Il ministro ha aggiunto che "vietare o regolamentare il settore sarà un passo successivo”, prima dovrà esaminare i giudizi scaturiti dalle consultazioni.

Sitharaman ha anche aggiunto che lo Stato ha "il diritto sovrano di tassare" il reddito che i cittadini derivano dalle transazioni in crypto. Inoltre, la capacità del governo di imporre tasse sulle criptovalute è una questione separata dal riconoscimento legale della classe di asset. Questo argomento fa eco a quanto dichiarato all'inizio della settimana dal capo dell'autorità fiscale indiana, che ha sostenuto come il piano di tassare gli asset digitali non significhi necessariamente la legalizzazione del trading.

Alla fine del 2021 l'India è stata al centro di una serie di notizie relative alla regolamentazione delle crypto: le voci insistenti circa un potenziale divieto hanno generato fermento nella community. A questo punto, sembra che la minaccia immediata sia scongiurata: il disegno di legge contenente la proposta di divieto non è nei programmi del parlamento nel mandato corrente. Mentre sta valutando le varie opzioni sui crypto-asset, il governo indiano ha fatto passi avanti verso l'introduzione di una Central Bank Digital Currency, o CBDC, prevista per il 2022 o 2023.