Il governo indiano ha espresso rinnovato scetticismo nei confronti delle criptovalute come Bitcoin, apprestandosi a lanciare nuove iniziative in materia di valuta digitale sostenute dalla Reserve Bank of India (RBI).

Secondo quanto riportato martedì dall'agenzia di stampa locale The Hindu, il ministro del Commercio indiano Piyush Goyal avrebbe dichiarato in occasione di una tavola rotonda durante la sua visita in Qatar di voler lanciare a breve una valuta digitale sostenuta dalla RBI.

Stando a quanto riferito da Suvendu Pati, direttore generale del dipartimento fintech della RBI, mercoledì la RBI lancerà un progetto pilota sulla tokenizzazione dei depositi.

Come riporta Reuters, la RBI dovrebbe utilizzare il segmento wholesale della moneta digitale emessa dalla banca centrale indiana (CBDC) come base per il suo programma pilota di tokenizzazione dei depositi, in collaborazione con diverse banche nazionali.

Né una stablecoin, né una CBDC

A detta del ministro del Commercio Goyal, la futura valuta digitale indiana sarà sostenuta dalla RBI e avrà lo scopo di semplificare le transazioni e consentire operazioni più rapide e trasparenti rispetto al sistema bancario tradizionale.

Il ministro si sarebbe opposto a un progetto sostenuto dalla RBI sulle stablecoin, sostenendo che il nuovo sistema avrebbe facilitato le transazioni “in modo più semplice ed efficiente”.

Fonte: Il ministro del Commercio indiano Piyush Goyal

“Renderà più facile effettuare transazioni. Ridurrà anche il consumo di carta e velocizzerà le transazioni rispetto al sistema bancario”, spiega il ministro, aggiungendo che l'iniziativa sarà supportata dalla tecnologia blockchain per garantire la trasparenza e contribuire a frenare le transazioni illecite.

Crypto né incoraggiate né scoraggiate: “Le tassiamo e basta”

Nel presentare il nuovo progetto di valuta digitale della RBI, Goyal ha espresso scetticismo nei confronti delle criptovalute come Bitcoin (BTC), asserendo che tali asset “non hanno alcun valore garantito”.

“Non abbiamo incoraggiato le criptovalute che non hanno un fondamento sovrano o che non sono supportate da asset”, avrebbe riferito il ministro. Inoltre, ha sottolineato che l’India non ha vietato il trading di criptovalute, aggiungendo:

“Supponiamo che un domani non ci siano acquirenti, che non ci sia nessuno a garantire. È una cosa che si può fare a proprio rischio e pericolo e a proprie spese. Il governo non incoraggia né scoraggia. Noi ci limitiamo a tassare”.

Le dichiarazioni di Goyal giungono dopo che Bitcoin, la criptovaluta con la maggiore capitalizzazione di mercato al mondo, ha registrato lunedì un nuovo massimo superiore a 126.000$, come risulta dai dati di Coinbase.

Grafico dei prezzi storici di Bitcoin. Fonte: CoinGecko

La RBI indiana ha mantenuto a lungo una posizione scettica, impegnandosi in lunghe discussioni sulla possibilità di imporre un divieto totale sulle transazioni in crypto in passato.

A fine 2022, la banca centrale ha lanciato il suo progetto CBDC all'ingrosso, la rupia digitale, al fine di migliorare le operazioni interbancarie abbattendo i costi di transazione.

Cointelegraph ha contattato la RBI per ottenere un commento sulle sue nuove iniziative relative alla valuta digitale e alla tokenizzazione, ma senza ricevere alcuna risposta al momento della pubblicazione.