Un funzionario del governo indiano sostiene che due ministeri e la Reserve Bank of India stiano lavorando a un nuovo progetto di legge per mettere al bando le criptovalute nel Paese.

Secondo un report del 4 agosto pubblicato dal sito d'informazione Moneycontrol, le autorità indiane stanno portando avanti i preparativi per una norma che proibisca il trading di crypto. Il sito riporta che, secondo una fonte governativa anonima, è già in corso un confronto tra i ministeri di Legge e Giustizia, quello dell’Information Technology e la Reserve Bank of India (RBI) per porre le basi di questo provvedimento.

Il funzionario ha dichiarato: “Speriamo di ratificare la legge alla ripresa delle attività parlamentari”, cioè tra fine agosto ed inizio settembre.

Il governo starebbe considerando di proibire le criptovalute con una modifica alle norme correnti, in quanto sarebbe uno sviluppo maggiormente vincolante, piuttosto che imponendo una messa al bando generalizzata da parte della RBI per gli istituti che lavorano con società crypto.

La fonte ha concluso dicendo che così facendo “sarebbe chiaramente stabilita l’illegalità dello scambio.

Le precedenti disposizioni sulle criptovalute

A marzo, la Corte Suprema indiana aveva annullato il divieto assoluto per le banche di fare affari con imprese crypto imposto dalla RBI. In seguito a questa decisione, c’è stato un vero e proprio boom di nuovi exchange nel Paese.

Nondimeno, i funzionari governativi stanno considerando l’idea di sostituire il provvedimento della RBI con una legge che vieti espressamente le crypto in India.

Ashish Singhal, fondatore e CEO dell’exchange indiano CoinSwitch, ha affermato a giugno che vi fossero maggiori possibilità che il governo varasse un divieto assoluto sulle valute digitali nel 2019 che oggi. Difatti, Singhal ritiene che vi sia stato un cambiamento a suo dire positivo nella percezione pubblica delle crypto.

Gli ultimi sviluppi sembrano dimostrare che così non sia stato.

Netta crescita delle crypto durante il lockdown

A seguito del lockdown imposto dalle autorità a marzo, alcune regioni indiane prevedono ancora delle limitazioni agli spostamenti: questo non ha impedito una forte crescita degli exchange nel subcontinente, a fronte del fatto che gli investitori stanno abbandonando gli asset tradizionali.

Cointelegraph ha riportato a maggio che l’exchange indiano CoinDCX ha decuplicato il numero medio di utenti nella settimana successiva alla decisione della Corte Suprema, con una crescita del 47% nel primo trimestre del 2020. La piattaforma di trading WazirX ha registrato un incremento dell’80% dei volumi sia nel mese di marzo che ad aprile. Il noto exchange americano Coinbase è sbarcato nel mercato indiano ad aprile, offrendo servizi di trading conversioni crypto-to-crypto.

Moneycontrol sostiene che “ogni settimana vengono scambiati milioni di dollari in crypto, e con il lockdown i volumi sono aumentati notevolmente”:

“Un numero crescente di investitori sembra considerare le valute virtuali un bene rifugio, a fronte della perdita di valore degli asset tradizionali, causata dalle preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia a seguito della pandemia di coronavirus.”