Un nuovo studio di Recorded Future ha scoperto che il Bitcoin sta perdendo la sua posizione di valuta più utilizzata nei mercati del Darknet. La compagnia ha analizzato 150 delle message board, dei marketplace e dei fornitori di servizi illeciti più attivi, notando che lo stato d'animo delle community nel Darknet nei confronti del Bitcoin è molto diverso rispetto al passato.

L'economia del Darknet

Il Darknet è una rete che fa uso di porte e protocolli di comunicazione non-standard per ostacolare l'identificazione digitale degli utenti e, in quanto tale, necessita di un collegamento a Internet tramite software particolari: il più popolare tra questi è TOR. Uno degli scopi principali del Darknet è nascondere le tracce sia di chi fornisce le informazioni che la persona che accede ad esse. Grazie a questa garanzia di privacy, il Darknet è diventato famoso per i suoi mercati come Silk Road, che permetteva agli utenti di commerciare praticamente di tutto, legale o illegale, in un marketplace simile ad Amazon. Questa rete anonima è nota per aver attirato anche criminali e persone interessate in attività di commercio illegale.

Una rete sovraccarica

A metà del 2016, Recorded Future ha notato che i 150 soggetti analizzati lamentavano tutti preoccupazioni riguardo la funzionalità, usabilità e sicurezza del Bitcoin nell'economia del Darknet. Nonostante si trattasse di un incremento relativamente sostenibile rispetto all'aumento d'interesse nel Bitcoin nella seconda metà del 2017, già allora la rete della criptovaluta iniziava a sovraccaricarsi di traffico, con conseguenti aumenti dei costi delle transazioni per coloro che frequentavano i mercati sul Darknet. Il 23 dicembre 2017, le commissioni ammontavano a 52,18$.

Recorded Future ha rilevato che il carico medio di una transazione nel Darknet vale tra i 50 e i 300 dollari. Se un utente avesse provato ad effettuare scambi il 23 dicembre 2017, la commissione sarebbe potuta costare molto più di ciò che si stava effettivamente acquistando. Un membro di una message board nel Darknet aveva pubblicato sul forum di cui faceva parte:

“Quello che sta succedendo in questo momento è incomprensibile. Pur avendo pagato il prezzo consigliato come commissione, i miei acquisti sono ancora in attesa dopo tre giorni e il mio lavoro al momento è paralizzato. Cari venditori, per favore, implementate opzioni di pagamento alternative; in caso contrario, dovrò rinunciare al periodo natalizio.”

Un miracolo di Natale

Il sovraccarico della coda nella rete Bitcoin stava rendendo difficile per alcuni individui della malavita condurre le proprie attività. In particolare, la transazione dell'utente citato in precedenza era così indietro nella coda che ci sono voluti diversi giorni per approvarla. Per arginare attacchi double-spending, molti venditori nel Darknet avevano adottato la convenzione di richiedere tre conferme prima che una transazione potesse essere considerata confermata: dato che uno scambio non può essere portato a termine finché il pagamento non è stato verificato, questo utente era a tutti gli effetti tagliato fuori dai propri "affari".

Nonostante fosse preoccupato di "dover rinunciare al periodo natalizio", il suo miracolo di Natale stava per avvenire. Per combattere gli ingenti costi delle transazioni, in aumento giorno dopo giorno, i venditori iniziarono ad accettare opzioni di pagamento alternative. Lo studio ha notato che il Litecoin era la seconda moneta più popolare e Dash la terza, con il 30 percento dei venditori che accettavano LTC e il 20 percento DASH.

Altri studi sul Darknet

Nel 2016 l'economista Tuur Demeester si era attivato per effettuare ricerche sui mercati Darknet. Demeester si rivolse a r/DarkNetMarkets su Reddit per vedere se la community potesse fornirgli i dati che stava cercando: quale percentuale di scambi nel Darknet avveniva tramite BTC? Veniva usato DarkCoin e con quale frequenza? Quanti Bitcoin venivano spesi nel Darknet giornalmente/mensilmente/annualmente? Ma Demeester non ottenne risposte utili dalla community.

Prima ancora dell'impresa di Demeester, la Digital Citizens Alliance aveva pubblicato ad agosto 2014 una tabella contenente statistiche sul numero di droghe presenti nei mercati Darknet, ma questa tabella non forniva informazioni su prezzi, volumi di scambio e metodi di pagamento preferiti.

Fonte: Digital Citizens Alliance

Inoltre, Nicolas Cristin, un professore ricercatore associato alla School of Computer Science e alla Engineering and Public Policy della Carnegie Mellon University (CMU), insieme a Kyle Soska, dottorando alla School of Electrical and Computer Engineering della CMU nel 2013, condusse uno studio dal 2013 al 2015 per comprendere meglio il funzionamento dell'economia all'interno dei mercati Darknet.

Quando Silk Road venne chiuso nell'ottobre del 2013, Cristin e Soska notarono che l'interruzione del servizio aveva dato vita allo sviluppo di marketplace online anonimi, che continuano a evolversi ancora oggi. Cristin e Soska usarono strumenti di analisi a lungo termine su 16 diversi marketplace per oltre due anni (2013 – 2015) per calcolare la crescita dell'ecosistema dei marketplace anonimi online. La loro ricerca documentò i tipi di beni che venivano venduti, nonché gli effetti che la presenza o la mancanza di eventi avversi, come operazioni giudiziarie o frodi su larga scala, avevano sulla dimensione generale dell'economia. I due scoprirono anche come i venditori si diversificavano e moltiplicavano tra i vari marketplace, e come si evolvevano le loro strategie di sicurezza (ad esempio, l'adozione del PGP).

I metodi di pagamento si stanno evolvendo

Lo studio di Recorded Futures si conclude affermando che le misure prese dai venditori per diversificare i metodi di pagamento accettati nei mercati Darknet continueranno ad evolversi. Anche se i metodi di pagamento come Litecoin e Dash stanno diventando sempre più popolari, Recorded Future prevede che il Bitcoin continuerà ad avere un posto nell'economia del Darknet, anche se in percentuale molto minore rispetto ad adesso. Recorded Future avverte infine che con l'incremento di popolarità delle valute digitali aumenterà anche il numero di strumenti malevoli, come ransomware, che tenteranno di sfruttare a proprio vantaggio le tendenze nel mondo delle criptovalute.