Il 2022 è stato un anno di grandi sorprese: fra queste, la decisione di Elon Musk di acquisire il colosso dei social media Twitter per ben 44 miliardi di dollari. Si è trattata di un'operazione molto controversa, che ha generato – e continua a generare – accesi dibattiti nella community, in particolare in relazione alla censura e al controllo del web da parte delle Big Tech. Ma ha anche posto l'attenzione sul futuro di Dogecoin (DOGE), una valuta digitale di cui il noto miliardario è grande sostenitore da anni.

Per mettere le cose in prospettiva, poche ore prima che Musk confermasse l'acquisizione di Twitter, il 27 ottobre, il prezzo di DOGE si aggirava attorno agli 0,07$. Pochi giorni più tardi, il 1° novembre, il prezzo dell'asset era salito a 0,16$, spingendo la capitalizzazione di mercato della memecoin a 21 miliardi di dollari. Sebbene l'attuale valore di DOGE sia tornato a 0,08$, il suo rapporto di profitto a 30 giorni è superiore al 40%.

Vale anche la pena notare che, ogni volta che Musk ha twittato a sostegno della criptovaluta, il suo valore è quasi sempre significativamente cresciuto. Ad esempio, per tutto il 2021 ha definito DOGE la "criptovaluta del popolo:" un messaggio forte, che ha fatto impennare il prezzo del 4.000% nel corso dell'anno.

Inoltre Tesla, produttore di veicoli elettrici guidato da Musk, ha iniziato ad accettare pagamenti in DOGE per il proprio merchandise, come fibbie per cinture e repliche di veicoli in miniatura. 

Quale sarà il futuro di DOGE?

Cointelegraph ha contattato Lior Yaffe, co-founder della società svizzera di software blockchain Jelurida, per discutere del futuro di Dogecoin dopo l'acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. Yaffe non è particolarmente ottimista:

"Dal pagare fin troppo per Twitter, a far precipitare l'intera azienda nel caos licenziando molti bravi dipendenti. Per non parlare delle pessime decisioni gestionali, come permettere a tutti di comprare la spunta blu. Per questi motivi, non sono ottimista né su Twitter né su Dogecoin."

Inoltre, ha affermato che sarebbe sorpreso se Musk riuscisse a introdurre un caso d'uso reale per Dogecoin:

"Anche se riuscissero a popolarizzare le criptovalute su Twitter, esistono soluzioni blockchain molto migliori di Dogecoin in termini di sicurezza, privacy, smart contract e scalabilità."

Henry Liu, CEO dell'exchange di criptovalute BTSE, ha dichiarato a Cointelegraph che, dopo aver preso in considerazione l'attuale contesto macroeconomico, prevede che il prezzo di DOGE continuerà a rimanere altamente volatile:

"Ci aspettiamo che DOGE rimanga speculativo nel breve periodo, e che assisteremo a una riduzione della liquidità e dei volumi di trading su varie piattaforme. Se DOGE riuscirà ad ottenere un'utilità reale grazie a Twitter, potrebbe assistere a un forte aumento di prezzo grazie alle community sul social media."

Non tutti sono così scettici

Nikita Zuborev, Chief Analyst dell'exchange di criptovalute BestChange, ha dichiarato a Cointelegraph che, sebbene sia innegabile che i rialzi dei meme-token siano spesso improvvisi e irragionevoli, la recente acquisizione di Twitter da parte di Musk rappresenta un reale fattore rialzista per la criptovaluta. Non si può infatti escludere la possibilità che l'asset venga integrato nel social network in futuro:

"Se ciò accadesse, allora una memecoin precedentemente inutile si trasformerebbe in una sorta di token centrale per l'intera piattaforma, raggiungendo un pubblico incredibilmente ampio. Una simile trasformazione introdurrebbe moltissimi casi d'uso: qualcosa su cui numerosi investitori stanno scommettendo."

Detto questo, ha ammesso che per il momento l'attrattiva principale dell'asset rimane il meme. A suo parere investire in Dogecoin è una scelta condivisibile, ma soltanto per diversificare il proprio portfolio:

"Oltre a Dogecoin, Musk ha parlato più volte in modo abbastanza positivo anche di Bitcoin, una criptovaluta che è molto più stabile e può essere facilmente integrata nell'ecosistema di Twitter. Può essere considerato un'alternativa a DOGE, soprattutto per sfruttare le continue manipolazioni del mercato di Musk."

L'utilità di DOGE è ancora minima

Grazie all'affinità di Musk con Dogecoin e alla sua recente acquisizione di Twitter, è praticamente certo che nei prossimi mesi la speculazione sull'asset sarà fuori controllo. Resta comunque tuttavia il fatto che Dogecoin rimane ancora un progetto crypto molto limitato: parere condiviso anche da Daniel Elsawey, co-founder e CEO dell'exchange decentralizzato TideFi.

Dando una visione più olistica della questione, Elsawey ha spiegato a Cointelegraph che oggigiorno le criptovalute rientrano in due categorie distinte: quelle con funzionalità smart contract, e quelle senza. A suo avviso, il mercato si sta gradualmente spostando verso la tokenizzazione di oggetti della vita di tutti i giorni, e questo favorisce l'adozione dei network smart contract:

"Limitato dal suo design originale, DOGE non può interagire direttamente con gli smart contract: direi che, a meno che non sia specificamente utilizzato come opzione di pagamento, i casi d'uso associati continueranno a rimanere speculativi."

Infine, dato che l'industria delle criptovalute si trova ancora agli albori, il settore continua a rimanere fortemente dipendente da Bitcoin e dai suoi movimenti di prezzo. Di recente abbiamo anche assistito al collasso dell'exchange FTX, che sta avendo un effetto negativo sul valore dell'intero mercato. "Da questo punto di vista, Dogecoin non è diverso dal resto: c'è ancora molta incertezza sull'asset," ha concluso Elsawey.

Sarà interessante osservare come si evolverà Dogecoin, specialmente considerando che oggigiorno i progetti con casi d'uso limitati tendono ad essere rapidamente dimenticati e abbandonati.