Stando a quanto riportato dal quotidiano online Times of Israel, l'Israel Securities Authority (ISA) ha iniziato ad utilizzare la blockchain per migliorare la sicurezza informatica del suo sistema di telecomunicazioni.
Secondo l'articolo, il regolatore ha incorporato la tecnologia in un sistema denominato "Yael", utilizzato per fornire messaggi e altre informazioni a entità che rientrano nella supervisione dell'ISA.
L'ISA ha inoltre in programma di implementare la tecnologia blockchain in altri due sistemi: un sistema di voto online che consente agli investitori di partecipare a riunioni ISA da remoto, e un sistema chiamato "Magna" che memorizza tutte le segnalazioni archiviate dalle entità regolamentate dall'ISA. Secondo il Times of Israel, la soluzione blockchain utilizzata dall'ISA sarebbe stata sviluppata dalla società IT Taldor.
La tecnologia potrebbe rappresentare un'ottima soluzione per contrastare le frodi, in quanto può essere utilizzata per verificare l'autenticità delle comunicazioni e per evitare l'editing post-facto.
Il regolatore sostiene che il passaggio alla tecnologia blockchain "aggiunge un ulteriore livello di protezione per garantire la credibilità delle informazioni trasmesse agli organismi supervisionati". Inoltre, un sistema blockchain può dimostrare o confutare che un messaggio è stato effettivamente inviato dall'ISA.
Natan Hershkovitz, direttore del Dipartimento Sistemi Informativi dell'ISA, ha affermato l'integrazione della tecnologia blockchain è in linea con "il trend, in crescita in tutto il mondo e in particolare nel settore finanziario, di incorporare tecnologie innovative e rivoluzionarie".
Come riportato il mese scorso, la Svizzera e Israele hanno concordato di condividere la loro esperienza sulla regolamentazione dell'industria blockchain. A tal proposito, il Segretario di Stato svizzero Joerg Gasser preparerà una relazione contente delle raccomandazioni generali per il governo israeliano.
Il Ministero delle finanze israeliano, da parte sua, ha dichiarato che entrambi i paesi hanno concordato di condividere le proprie scoperte sul regolamento fintech, comprese le linee guida sulle criptovalute e sulle norme antiriciclaggio (AML).