Con i progressi della tecnologia, i dati personali diventano un argomento sempre più importante. Molti nel settore crypto tengono in grande considerazione la possibilità di “essere la propria banca” e la privacy dei dati. Tuttavia, secondo Cindy Cohn, anche i migliori sforzi possono essere compromessi dalle imprese centralizzate e dagli organismi di regolamentazione. Cohn è direttore esecutivo della Electronic Frontier Foundation (EFF), organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di diritti digitali. 

Giovedì, Cohn ha partecipato ad un panel del Web Summit dal titolo "Internet: Chi possiede i nostri dati?"

In merito a tale titolo, Cohn ha spiegato: "In realtà penso che sia la domanda sbagliata, credo che la domanda da porsi sia quella su chi controlla i vostri dati". Ha poi aggiunto:

"La maggior parte delle volte i vostri dati sono già di vostra proprietà, ma spesso non li controllate perché dovete cederli per avere accesso alla maggior parte dei servizi che utilizzate. Quindi non importa, non fa alcuna differenza di chi sia la proprietà dei dati, se basta un click per liberarsene."

Cohn faceva riferimento ai termini e alle condizioni che bisogna accettare per utilizzare la maggior parte dei siti web e dei servizi moderni. L'iscrizione a un servizio, come Facebook o PayPal, richiede l'accettazione di pagine e pagine di testo, spesso scritte in un confusionario “legalese”. Non accettare i termini implica in genere non poter utilizzare il servizio o il sito web. 

Sottolineando come il controllo dei dati sia un miglior barometro della situazione attuale, Cohn ha detto: 

"Controllare i vostri dati significa che vanno al di là di un semplice accordo clickwrap, e possiamo dire che ci sono alcune situazioni in cui non potete cedere il vostro controllo. A volte sì e a volte forse no, ma certamente non con un accordo 'clickwrap'."

Cohn ha sottolineato che la situazione può essere migliorata, ad esempio modificando l’attuale quadro normativo e tecnologico, oppure con degli sforzi da parte delle maggiori aziende. 

Una legge in vigore negli Stati Uniti, chiamata "Third-Party Doctrine", di fatto prevede che l’utente ceda i diritti sui propri dati forniti ai servizi e ai siti web. Cohn ha fatto notare che "di fatto rinunciate alle tutele costituzionali sui vostri dati perché li cedete ad una terza parte".

L'Internal Revenue Service degli Stati Uniti ha recentemente deciso di inasprire la propria attività di controllo sulla privacy coin Monero (XMR). L'agenzia governativa ha stipulato dei contratti con Chainalysis ed Integra FEC, due società di analisi crypto, affinché la supportino in questa campagna contro XMR.