Secondo quanto riferito, l'Agenzia dei servizi finanziari giapponese richiederà ai crypto exchange di mantenere riserve di copertura come parte delle misure di protezione contro attacchi hacker o eventi imprevisti.

Stando a un articolo pubblicato lunedì dal Nikkei, la FSA giapponese rivedrà i requisiti imposti alle aziende locali per includere metodi di risarcimento rapido degli utenti colpiti da violazioni di sicurezza o altre cause. L'autorità di vigilanza finanziaria menziona i recenti attacchi hacker contro exchange globali come uno dei motivi alla base di tale cambiamento.

Il Consiglio del sistema finanziario, un organo consultivo della FSA, pubblicherà un rapporto sulla questione dopo una riunione prevista per mercoledì. Una delle raccomandazioni attese richiederebbe alle società crypto di istituire fondi di riserva di responsabilità.

La notizia fa seguito alle indiscrezioni secondo cui la FSA avrebbe intenzione di rivedere le normative che consentono alle banche di acquistare e detenere asset crypto. Il Giappone si conferma un Paese con un'alta concentrazione di utenti crypto, con circa 12 milioni di conti registrati a febbraio, secondo i dati della FSA. Il Paese conta una popolazione di circa 123 milioni di abitanti.

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Lanciata stablecoin ancorata a yen

Molto tempo dopo l'introduzione di normative che riconoscono una potenziale stablecoin ancorata allo yen giapponese, la società fintech JPYC con sede a Tokyo ha lanciato l'asset digitale ad ottobre. Secondo la società, la stablecoin JPYC è garantita uno a uno da depositi bancari e titoli di Stato.

Nel 2022, le autorità di regolamentazione giapponesi hanno vietato l'emissione di stablecoin da parte di istituzioni non bancarie. Tuttavia, la FSA ha segnalato ad agosto che potrebbe approvare il primo token garantito dallo yen entro il 2026.

Nel 2023 alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del Paese, tra cui Mitsubishi UFJ Financial Group, Bank Sumitomo Mitsui Banking Corp e Mizuho Bank, hanno lanciato la loro piattaforma di emissione di stablecoin Progmat e, secondo quanto riferito, stanno valutando la possibilità di creare un proprio token.

Anche Monex Group, un'altra società finanziaria con sede in Giappone, sta valutando il lancio di una stablecoin ancorata allo yen.