La Financial Services Agency (FSA) giapponese ha conferito il potere di autoregolamentazione all'industria locale delle criptovalute. Come riportato in data 24 ottobre da Cointelegraph Japan, d'ora in avanti sarà la Japanese Virtual Currency Exchange Association (JVCEA) a supervisionare il settore.

L'istituzione si occuperà di stabilire norme per la protezione degli investitori, elaborare politiche antiriciclaggio e fornire linee guida sull'operato degli exchange di criptovalute.

Un funzionario della FSA, le cui parole sono state riportate in un recente articolo di Reuters, ha affermato che a suo parere gli esperti della JVCEA riusciranno ad amministrare il settore in maniera più efficiente rispetto all'organo di regolamentazione, sottolineando che "si tratta di un'industria in continuo movimento. Gli esperti potranno implementare regole in maniera molto più tempestiva rispetto ai burocrati".

Il potere di autoregolamentazione diverrà attivo fin da subito: le regole principali sono già state pubblicate sul portale in rete della JVCEA. Al momento l'istituzione possiede soltanto 15 dipendenti, ma pianifica di espandere il personale a 20 persone entro novembre.

La JVCEA è stata fondata ufficialmente ad aprile di quest'anno da 16 exchange di criptovalute approvati dal governo giapponese. La necessità di introdurre un organo esterno di controllo è divenuta evidente a seguito dell'attacco informatico di gennaio ai danni della piattaforma di scambio Coincheck, che ha portato al furto di 534 milioni di dollari in NEM.

Al tempo la principale funzione della JVCEA era quella di ispezionare il livello di sicurezza degli exchange di criptovalute del paese. Ad agosto, quando un gruppo di hacker è riuscito a rubare 59 milioni di dollari in criptovalute dall'exchange Zaif, l'istituzione ha annunciato l'implementazione di regole più severe per gli "hot wallet".