Secondo quanto riportato da Reuters Japan, la Financial Services Agency (FSA) del Giappone ha intenzione di incrementare il suo personale assumendo altri 12 impiegati, a causa del crescente flusso di richieste di licenza presentate dagli exchange di criptovalute.
Nella giornata di ieri, durante una riunione del gruppo di studio sugli exchange, il vice commissario per il coordinamento delle politiche della FSA Kiyotaka Sasaki ha affermato che l'agenzia sta sorvegliando le varie piattaforme di scambio tramite un team formato da circa 30 persone, che si occupano anche di revisionare le domande di licenza.
Tuttavia, Sasaki ha sottolineato che, essendoci più di 160 aziende in attesa di revisione, il personale impiegato è insufficiente, e perciò nel 2019 l'agenzia dovrebbe aggiungere altre 12 persone per gestire proprio il loro "più grande problema", quello dell'incredibile quantità di domande.
Secondo un documento pubblicato dopo la riunione, fino ad oggi la FSA ha esaminato sedici casi, di cui dodici hanno ritirato la loro domanda su richiesta dell'FSA e uno è stato respinto. Tre, tra cui vi è anche Coincheck, l'exchange famoso per aver subito il più grande attacco hacker nella storia dell'industria, sono in attesa di una decisione definitiva.
Il documento afferma inoltre che l'agenzia prevede di perfezionare i suoi meccanismi di analisi del rischio e di lavorare a stretto contatto con i ministeri e le agenzie correlate, per poter affrontare le imprese non registrate, sia localmente che oltremare.
Il documento ritiene insufficienti le misure antiriciclaggio (AML) e contro il finanziamento del terrorismo adottate dagli exchange, e fa riferimento ad altre questioni relative ai modelli di business, alla gestione del rischio e agli audit interni.
Come segnalato qualche tempo fa, la FSA ha ispezionato le sedi di diversi exchange di criptovalute, rilevando che il totale degli asset digitali detenuti dagli exchange nazionali è salito a 792,8 miliardi di yen (7,1 miliardi di dollari), un aumento di 6 volte in un anno.
Nel frattempo, come ribadisce il documento di oggi, il personale della maggior parte degli exchange è composto da meno di 20 persone, il che significa che in media ogni dipendente ha gestito asset digitali per un valore di 3,3 miliardi di yen (29,6 milioni di dollari).