In data 16 maggio, Jerry Pinto, il vicepresidente di J.P. Morgan, ha confermato che la banca sta effettivamente studiando il settore del Bitcoin, affermando che le criptovalute "giocheranno un ruolo" in futuro.

Nel corso di due interviste con CNBC, Pinto ha svelato che J.P. Morgan è perfettamente in grado di effettuare trading di future sui Bitcoin, ma per il momento la compagnia ha preferito non optare per questa opzione.

"Stiamo studiando il settore. Non ho alcun dubbio che, in un modo o nell'altro, la tecnologia giocherà un ruolo", ha risposto l'uomo quando gli è stato chiesto cosa ne pensasse del Bitcoin.

"Se dovessimo incassare future di Bitcoin, potremmo farlo? Si. Lo abbiamo fatto? No."

L'atteggiamento neutrale di Pinto non chiarisce la posizione del colosso bancario riguardo al Bitcoin, che continua a trasmettere segnali contrastanti.

Nonostante infatti la compagnia abbia vietato ai propri clienti l'acquisto di criptovalute con carte di credito, molti importanti dirigenti dell'azienda, compreso il CEO Jamie Dimon, hanno rilasciato numerose dichiarazioni che elogiano o vantaggi offerti dal Bitcoin e dalla tecnologia blockchain.

Secondo Pinto, in futuro l'economia integrerà alcuni aspetti ispirati proprio al settore delle criptovalute.

"Secondo me la tokenizzazione dell'economia è reale", ha continuato.

"Anche le criptovalute sono reali, ma non nella loro forma corrente".

Pare inoltre che J.P. Morgan stia lavorando ad un modo per integrare la blockchain all'interno della propria struttura, registrando un brevetto per un sistema di trasferimento bancario basato su questa tecnologia.