CNBC ha comunicato lo scorso 3 febbraio che i clienti di J.P. Morgan Chase, Bank of America e Citigroup non potranno più acquistare criptovalute con carta di credito.

In data 25 gennaio, J.P. Morgan Chase aveva assicurato alla CNBC che avrebbe consentito l'uso di carta di credito nel settore delle monete digitali, e sia la Bank of America che Citigroup avevano promesso di rivedere le loro politiche di acquisto a riguardo.

Le policy di J.P. Morgan Chase hanno però preso una svolta improvvisa, confermata dalla dichiarazione di un portavoce della banca alla CNBC:

"In questo momento non stiamo permettiamo l'acquisto di criptovalute con carta di credito a causa di vari fattori, quali la volatilità del mezzo e dei vari rischi coinvolti. Valuteremo nuovamente il caso dopo aver osservato l'evoluzione del mercato."

Anche Citigroup ha rivelato nella stessa giornata che non avrebbe più consentito acquisti di questo tipo, e che avrebbe revisionato le proprie politiche a seconda dell'andamento del mercato. La Bank of America ha mostrato la stessa linea di pensiero.

Il recente FUD generato dai media questa settimana ha causato il crollo del Bitcoin (BTC), portandolo sotto la soglia degli 8.000$ per la prima volta da novembre 2017, probabilmente spaventando le grosse banche che hanno di conseguenza rivisto le proprie politiche riguardo all'utilizzo delle carte di credito.

La scorsa settimana, quando ancora J.P. Morgan Chase permetteva questo tipo di acquisto, il Bitcoin era quotato intorno agli 11.700$, secondo CoinMarketCap.

Il CEO di J.P. Morgan, Jamie Dimon, il quale aveva in passato definito il Bitcoin una "truffa" e che aveva minacciato di licenziare un impiegato che aveva investito in criptovalute, ha dichiarato ad un giornalista di Cointelegraph durante il Forum Economico Mondiale (WEC) in data 24 gennaio di non definirsi uno "scettico", in contraddizione con i suoi commenti precedenti.

Il BTC è attualmente quotato intorno ai 9.180$, oltre il 4,45 percento in più a solo un giorno dalla conferenza stampa.