Ripple, nota società fintech con sede a San Francisco, ha ottenuto un'altra piccola vittoria nella sua battaglia in corso con la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti.

Durante una sentenza a New York di giovedì scorso, Sarah Netburn – giudice della Corte distrettuale degli Stati Uniti – ha negato la mozione della SEC per sopprimere la deposizione dell'ex direttore della Divisione delle finanze corporative della SEC, William Hinman.

Nel giugno 2018, Hinman ha affermato che, basandosi sulla sua comprensione della rete Ethereum e della sua struttura decentralizzata, "le offerte e le vendite attuali di Ether non rappresentano transazioni di titoli".

La deposizione potrebbe dare più peso all'affermazione di Ripple secondo cui il token XRP non sia una security. Se non ci sarò ricorso da parte della SEC, Ripple potrà chiedere a Hinman di testimoniare sul ragionamento alla base della sua decisione di allora su ETH, e quindi tentare di applicare tale conclusione anche a XRP.

Ripple ha sostenuto che la SEC non può regolamentare XRP come security in quanto mezzo di scambio utilizzato per transazioni internazionali e nazionali.

Secondo Bloomberg, la SEC ha combattuto il mandato di comparizione, affermando che l'interrogatorio "soggetterebbe funzionari governativi di alto livello a deposizioni su ogni legge, regolamento o politica su cui hanno consultato o discusso e che in seguito sarebbe alla base di un'azione esecutiva".

Il regolatore finanziario ha inoltre affermato di non esprimere dichiarazioni attraverso il suo personale o singoli commissari, ma solo attraverso azioni esecutive: pertanto, qualsiasi cosa Hinman abbia mai detto è da considerarsi "deliberativa". La SEC ha detto al giudice che il privilegio del processo deliberativo, noto anche come "Esenzione 5", sarebbe stato invocato se Hinman fosse stato deposto.

Il giudice Netburn ha dichiarato che non si tratta di un "caso ordinario di applicazione della SEC", aggiungendo che la deposizione di Hinman non avrebbe aperto le porte a ogni genere di asset digitale. Ha continuato affermando che il caso "comporta decisioni politiche significative nei nostri mercati, l'importo della controversia è sostanziale e l'interesse del pubblico, in questo caso, è significativo".

Nel dicembre 2020, la SEC ha intentato una causa contro Ripple sostenendo che l'azienda, il CEO Brad Garlinghouse e il co-fondatore Chris Larsen stavano conducendo una "offerta di titoli digitali non registrata e ancora in corso" con le loro vendite di token XRP.

Alla fine di giugno la SEC ha accusato i sostenitori di Ripple, altrimenti noti come "XRP Army", di aver rilasciato sui social media "dichiarazioni false" contro la sua leadership. Il regolatore ha richiesto in tribunale di discutere l'annullamento della mozione di Ripple per citare in giudizio Hinman, sostenendo che avrebbe creato un precedente per “una miriade di richieste per la testimonianza di alti funzionari governativi,” interferendo così con le operazioni del governo statunitense.

In un discorso pubblicato nel novembre del 2020, poco prima che Hinman lasciasse l'agenzia, ha citato l’atto della SEC come aperto a tecnologie quali criptovalute e blockchain senza la necessità di rivedere il quadro normativo esistente.