Ted Livingston, fondatore e CEO della popolare applicazione di messaggistica canadese Kik, ha promesso che continuerà a combattere contro gli organi di regolamentazione statunitensi per il futuro del token nativo Kin (KIN), "non importa quanto possa essere difficile."

In particolare questa settimana, durante la Elevate Conference di Toronto, Livingston ha dichiarato:

"Dobbiamo andare avanti, fino a che non avremo più un dollaro [...]. Continueremo ad andare avanti, non importa quanto possa essere difficile."

Scontro con la SEC

Da parecchio tempo ormai Kik lotta in tribunale con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, che ha denunciato l'azienda a causa di una presunta offerta non registrata di token da 100 milioni di dollari.

A giugno di quest'anno Steven Peikin, Co-director della Division of Enforcement della SEC, ha spiegato che, quando Kik ha condotto la vendita del token Kin, l'azienda "ha negato agli investitori informazioni alle quali avevano legalmente diritto, impedendo loro di prendere informazioni d'investimento consapevoli."

Livingston ha promesso che continuerà a lottare fino alla vittoria di questa dura battaglia legale. L'uomo ha inoltre sottolineato che, se il token Kin venisse classificato come bene azionario, le severe regolamentazioni renderebbero questo strumento del tutto inutilizzabile, compromettendo l'intero modello di guadagno dell'azienda.

Ciononostante, Livingston è apparso fiducioso:

"Siamo certi di essere nel giusto, dobbiamo lottare."

Kik spera che il processo venga avviato entro maggio del prossimo anno. Nel frattempo, afferma Livingston, la SEC è intervenuta per rallentare il tasso d'adozione e ostacolare il trading di Kin, nonostante circa 60 applicazioni utilizzino ancora questo token.

Il CEO ha infine dichiarato che continuerà a supportare Kin, perché a suo parere token come questo sono l'unico modo per affrontare il problema sempre crescente della centralizzazione della ricchezza e della prevalenza dei monopoli:

"Le criptovalute sono l'unico modo, l'unico strumento attualmente in nostro possesso per contrastare ciò. Possiamo costruire una nuova economia, grazie ad una nuova forma di denaro che ci permette di riscrivere le regole su come la ricchezza e il valore vengono creati in una società globale."

Tempi difficili per Kik

Questa settimana, due fonti anonime vicine a Kik hanno svelato che l'azienda canadese potrebbe persino chiudere i battenti della propria applicazione di messaggistica. Pare che 70 dipendenti abbiano già ricevuto avvisi di licenziamento, ma anche la possibilità di trasferirsi in una nuova società che opera nello stesso settore.