Kraken, exchange di criptovalute, sta portando in tribunale la lotta contro l'Internal Revenue Service (IRS) degli Stati Uniti e la sua richiesta di presentare informazioni confidenziali sugli utenti della piattaforma. Kraken ritiene che la richiesta di informazioni sui clienti da parte dell'IRS sia una "caccia al tesoro ingiustificata".

Secondo quanto riportato da Bloomberg, Kraken avrebbe richiesto l'intervento di un tribunale federale di San Francisco per chiedere all'IRS di fare marcia indietro. La reazione di Kraken nei confronti dell'IRS arriva in seguito alla convocazione di febbraio dell'agenzia, che richiede informazioni aggiuntive sugli utenti per identificare gli account Kraken che hanno effettuato almeno 20.000$ di trading di criptovalute in un singolo anno, tra il 2016 e il 2020.

Nella sua richiesta, l'exchange ha citato il caso di Coinbase del 2017 e ha affermato che l'agenzia fiscale si sia spinta ben oltre le normative stabilite dal giudice distrettuale statunitense Jacqueline Scott Corley. Nel processo Coinbase, l'agenzia ha ridimensionato la sua richiesta iniziale dopo il continuo rifiuto di Coinbase. Tuttavia, il giudice Corley ha stabilito che la convocazione inviata a più di 14.000 clienti dell'exchange non fosse troppo invasiva, in quanto l'IRS nutriva un motivo valido per indagare sui contribuenti che potrebbero non rivelare i loro profitti in Bitcoin (BTC).

Gli avvocati di Kraken sostengono che l'IRS sia andato "ben oltre" la sua invadente convocazione e che le sue richieste di informazioni sui clienti non siano giustificate. Kraken si è unita a Coinbase nei suoi sforzi per contrastare il crescente controllo normativo da parte delle autorità di regolamentazione americane. Coinbase sta attualmente combattendo la propria battaglia contro la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti per l'offerta di servizi di staking sulle criptovalute.

La SEC sostiene che i servizi di staking offerti da società come Kraken e Coinbase violano la legge sui titoli. Mentre il crypto exchange con sede a San Francisco si è accordata con la SEC per 30 milioni di dollari per aver offerto servizi di staking, ha deciso di andare in tribunale per la sua battaglia contro il fisco.

Il crescente controllo normativo è divenuto una preoccupazione crescente per le società di criptovalute negli Stati Uniti. Brian Armstong, amministratore delegato di Coinbase, e Jeremy Allaire, amministratore delegato di Circle, emittente di USD Coin, hanno avvertito che le crescenti pressioni da parte degli enti normativi spingeranno le società di criptovalute in espansione a trasferirsi all'estero.
Traduzione a cura di Walter Rizzo