I legislatori statunitensi hanno recentemente discusso in merito al ruolo delle stablecoin: alcuni esperti hanno espresso preoccupazione per l'attuale stato delle regolamentazioni crypto nel Paese.

In un'udienza del 19 aprile della Sottocommissione statunitense per gli asset digitali, la tecnologia finanziaria e l'inclusione, Austin Campbell, professore aggiunto presso la Columbia Business School, ha affermato che aree come Singapore, Dubai, Abu Dhabi e Regno Unito hanno già proposto quadri di riferimento per le stablecoin che potrebbero offrire un ambiente normativo competitivo per le società emittenti di tali asset:

"Se diamo un'occhiata al resto del mondo, notiamo l'introduzione di leggi specifiche per le stablecoin sostenute da fiat. Penso che in America potremmo fare meglio di così, la nostra regolamentazione finanziaria e i nostri sistemi sono più solidi. [...] Se non agiamo, quei Paesi diverranno le opzioni migliori e le aziende sfrutteranno quel vantaggio."

In una testimonianza scritta, Campbell ha aggiunto:

"Quando mi viene chiesta una consulenza per progetti che cercano di creare o utilizzare stablecoin, il mio primo suggerimento è diventato quello di evitare le operazioni e il domicilio negli Stati Uniti. Questi posti di lavoro stanno andando altrove."

Anche alcuni legislatori della Commissione hanno espresso preoccupazioni simili in merito alla legislazione sulle stablecoin proposta negli Stati Uniti. Il presidente del Comitato per i Servizi Finanziari della Camera, Patrick McHenry, ha pubblicato una bozza di discussione su come il Congresso potrebbe affrontare le CBDC e le stablecoin utilizzate per i pagamenti.

Tuttavia Maxine Waters – membro della Camera dei Rappresentanti per lo Stato della California – ha dichiarato che "sono accadute molte cose" che hanno influenzato la stesura della legislazione, sottolineando che la bozza pubblicata non è rappresentativa di un compromesso tra i membri del partito democratico e repubblicano:

"Vi è stato il collasso di FTX, e poi altri incidenti simili. La proposta di legge da noi pubblicata non rappresenta in alcun modo un lavoro definitivo, poiché sono accadute molte cose nel frattempo. [...] Dobbiamo tornare a negoziare insieme."

È accaduto in passato che alcune delle più importanti stablecoin del settore crypto, fra cui Tether (USDT) e USD Coin (USDC), perdessero temporaneamente il proprio ancoraggio al dollaro statunitense a causa di varie forze di mercato, come il recente crollo di FTX, Alameda Research e Silicon Valley Bank.  Alcuni legislatori statunitensi hanno persino proposto di vietare le stablecoin algoritmiche come TerraUSD Classic (USTC), che ha perso completamente il proprio ancoraggio al dollaro nel maggio 2022.

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