Stando ad una ricerca pubblicata in data 21 gennaio dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS), i problemi del Bitcoin (BTC) potranno essere risolti soltanto abbandonando l'algoritmo di consenso Proof-of-Work (PoW). La BIS è un'organizzazione internazionale con sede a Basilea, in Svizzera, rappresentante sessanta delle banche centrali più importanti al mondo.

Nel documento viene spiegato che, quando in futuro le ricompense per la creazione di un nuovo blocco arriveranno a zero, le sole commissioni non potranno sostenere le spese per il mining. La rete Bitcoin diverrebbe pertanto estremamente lenta, e nei fatti inutilizzabile:

"Con dei semplici calcoli siamo arrivati alla conclusione che, quando le ricompense per i blocchi arriveranno a zero, l'elaborazione delle transazioni in Bitcoin potrebbe richiedere mesi. Per tale motivo è necessario sviluppare nuove tecnologie per accelerare i pagamenti."

Secondo i ricercatori, soluzioni second-layer come Lightning Network potrebbero aiutare a mitigare il problema, "ma l'unico vero rimedio sarà il definitivo abbandono della Proof-of-Work". Una simile trasformazione della rete richiederebbe tuttavia "una qualche forma di coordinazione sociale o istituzionalizzazione."

Questo mese la BIS ha svelato che ben il 70% delle banche centrali di tutto il mondo sta conducendo ricerche sull'emissione di criptovalute statali. A settembre dello scorso anno l'istituzione aveva scoperto un forte legame fra prezzi delle criptovalute e interventi da parte degli organi di regolamentazione.