Secondo un giudice federale della California, un appassionato di criptovalute che ha sfruttato un bug nel network di ICON per coniare una grande quantità del token nativo ICX può perseguire un’azione legale per il rimborso.

Lunedì 9 agosto, il giudice distrettuale William H. Orrick ha affermato che il caso solleva nuovi interrogativi sulla proprietà digitale. Inoltre, ha dichiarato che il querelante Mark Shin ha asserito adeguatamente che la ICON Foundation ha sbagliato a congelare i suoi conti di crypto asset dopo che ha sfruttato il codice difettoso.

Stando a Law360, le asserzioni sono bastate per consentire al caso di procedere, e il giudice Orrick ha negato gran parte della mozione presentata dalla ICON Foundation per respingere l’accusa.

Come indicato nella documentazione processuale, Shin ha scoperto un bug nel codice di ICON dopo un aggiornamento software ad agosto 2020. Tentando di trasferire token in staking, Shin ha scoperto che 25.000 nuovi token nativi ICX erano apparsi nel suo wallet.

Ha pensato si trattasse di un “bug visuale nel software del wallet,” e ripetendo il processo ha generato altri 25.000 token ICX.

L’errore nel codice ha consentito a Shin di creare un totale di 14 milioni di nuovi token ICX, equivalenti in quel periodo a circa 7,8 milioni di dollari. In seguito, Shin ha trasferito gran parte di questi token agli exchange di criptovalute Kraken e Binance.

Stando all’ordinanza del tribunale, Shin ha ammesso che “gli autori e sviluppatori dell’aggiornamento software potrebbero non aver pianificato che la proposta sul network si comportasse in questo modo,” ma sostiene di essere il nuovo legittimo proprietario dei token in quanto le modifiche al codice sono state implementate.

Inoltre, ha affermato che ICON non era d’accordo e ha chiesto a Binance e Kraken di congelare i suoi conti, dicendo di aver attaccato il network. Il giudice ha accolto le rivendicazioni di Shin di possibili diritti di proprietà sui token, consentendo al caso di procedere:

“La domanda a questo punto, però, è se Shin ha asserito plausibilmente diritti di proprietà sui token ICX. Ritengo l’abbia fatto.”

Ted Normand, avvocato di Roche Freedman che rappresenta Shin, ha aggiunto che il caso solleva interrogativi sulle affermazioni di decentralizzazione avanzate da alcuni network:

“Se sei una compagnia DeFi che emette asset… non puoi avere un ecosistema decentralizzato solo quando ti conviene.”

Il progetto blockchain sudcoreano è precipitato dalle precedenti posizioni elevate nelle classifiche per market cap, mentre il prezzo del token ICX è crollato e si è perso gran parte di questo bull market. Oggi, ICX si aggira intorno a 1,12$, dopo un crollo del 91,5% dal suo massimo storico di gennaio 2018 a poco più di 13$.