I Dallas Mavericks, il franchise NBA di Mark Cuban, hanno lanciato un programma di ricompense cashback per incentivare i pagamenti di merchandise e biglietti in Dogecoin (DOGE).

Il programma è stato denominato “Mavs Cryptomania,” e i clienti che spendono più di 150$ in Dogecoin in una transazione riceveranno una e-gift card da 25$ da usare per gli acquisti nel negozio online dei Dallas Mavericks.

Questo programma terminerà il 30 settembre. Al momento della stesura, gli utenti dovranno spendere 505 DOGE per ricevere la e-gift card.

I Mavs hanno iniziato ad accettare DOGE per i pagamenti a marzo, e sono stati uno dei primi franchise NBA ad accettare pagamenti in Bitcoin (BTC) per biglietti e merchandise nel 2019.

Cuban è un noto sostenitore di Dogecoin e ad aprile ha affermato che, sebbene il token sia nato come uno scherzo, sta “diventando una valuta digitale” grazie alla sua crescente adozione.

A maggio, l’investitore miliardario ha sottolineato che Dogecoin ha superato gli altri crypto asset in termini di acquisti di merchandise, commentando “vendiamo più merchandise dei Mavs per DOGE in una giornata qualsiasi di quanto abbiamo venduto in un anno per BTC o ETH.

Nel 2021, Cuban è diventato una figura di spicco nel settore crypto e blockchain, sostenendo vari progetti come la soluzione di scalabilità per Ethereum Polygon, il protocollo di token non fungibili Alethea AI e il fornitore di marketplace per NFT Genius.

Di recente, il proprietario dei Mavs ha risposto a nuovo FUD diffuso da Donald Trump, in cui l’ex presidente ha suggerito che Bitcoin e le criptovalute fossero un “disastro annunciato.

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Giovedì, l’analista senior dell’NBA Bill Ingram ha affermato:

“Non concordo con quasi niente di quello che dice l’ex presidente, ma da tempo mi chiedo se abbiamo davvero bisogno di un’altra forma di valuta che ha solo un valore finto perché qualche gruppo di persone decide di crederci.”

Cuban ha risposto invitando Ingram a non pensare ai crypto asset come “valute,” evidenziando la tecnologia sottostante che anima il settore:

“Considerali come piattaforme decentralizzate e sicure interconnesse con funzionalità che consentono di sviluppare app che possono avere utilità uniche per individui e imprese.”