Lumenlab, un centro di innovazione digitale con sede a Singapore, sta testando una soluzione assicurativa basata su blockchain per i malati di diabete. Lo ha rivelato un comunicato stampa pubblicato il 20 agosto.

Lumenlab è una società controllata dal fornitore di servizi finanziari MetLife, che ha sviluppato il nuovo progetto all'interno del sandbox normativo della Monetary Authority of Singapore (MAS).

Il progetto sperimentale, soprannominato Vitana, è un prodotto assicurativo automatizzato rivolto a chi sviluppa il diabete gestazionale, una condizione che secondo le statistiche affligge una donna su cinque. È stato sviluppato in collaborazione con la compagnia assicurativa SwissRe, gli specialisti in blockchain britannici Cognizant e con il provider di electronic medical records (EMR) Vault Dragon.

La soluzione blockchain è stata progettata per integrare in modo sicuro i dati degli EMR al fine di attivare un pagamento automatico al momento della diagnosi, eliminando così la necessità di richieste di risarcimento manuali.

Come precisato da LedgerInsights dopo la demo di Vitana presentata da Lumenlabs durante la conferenza Consensus, a Singapore la maggior parte degli EMR sono fermi in silos di dati manuali e centralizzati. I residenti di Singapore che hanno una copertura assicurativa devono pagare il trattamento di cui hanno bisogno di tasca loro e solo in seguito fare richiesta all'assicurazione.

Nel nuovo sistema, Vault Dragon fornirà in modo sicuro i dati EMR per confermare o confutare una diagnosi: in caso di conferma, uno smart contract invierà i dettagli cifrati del conto bancario del cliente all'assicuratore, avviando un pagamento automatico. Nessun dato aggiuntivo del paziente verrà aggregato o archiviato sui server di Metlife.

Come evidenziato da un'analisi di Cointelegraph qualche mese fa, la tecnologia blockchain è sempre più utilizzata nel settore sanitario, per innovare i sistemi di condivisione dei dati.

Ad aprile, la società tedesca Camelot Consulting Group ha lanciato una propria soluzione blockchain per la gestione dei dati medici sensibili, sostenendo che i sistemi sanitari esistenti trasferiscono i dati sensibili dei pazienti con mezzi analogici, con un rischio "estremamente elevato" di errori e abusi.