Mentre i regolatori statunitensi, come il Presidente Gary Gensler della Securities and Exchange Commission, affermano in mala fede che “c’è chiarezza da anni” quando si parla di criptovalute, l’Unione Europea ha agito concretamente approvando nell’aprile 2023 il quadro normativo Markets in Crypto-Assets (MiCA). Sebbene non sia perfetto, è stata una spinta importante nella giusta direzione per il nostro settore, nonché un monito agli Stati Uniti che potrebbero rimanere indietro.

Proprio come Bitcoin (BTC) ha rivoluzionato i vecchi concetti tecnologici, economici e finanziari, i regolatori dovranno rivedere il quadro normativo esistente per creare un ambiente favorevole a queste nuove tecnologie.

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D’altro canto, ci sono numerose problematiche con l’industria blockchain che il quadro normativo tradizionale non riesce a inquadrare sufficientemente: questo porta a insoddisfazione e spreco di risorse, in quanto gli avvocati dibattono sulle potenziali interpretazioni delle dichiarazioni invece di attenersi a una legislazione chiaramente definita.

Sebbene i casi d’uso relativi al Web3 abbiano mostrato un grande potenziale, rimane pur sempre un "remix" del sistema finanziario tradizionale, volto però a migliorare l'efficienza, l'apertura e l'equità per tutti i partecipanti.

MiCA: Un passo avanti necessario, ma mediocre, per la regolamentazione

Lasciando da parte il linguaggio complesso tipico delle normative finanziarie, la situazione è molto più semplice di quanto appaia. In breve, le nostre leggi hanno l’obiettivo di prevenire che le persone danneggino altre persone. Alcuni esempi possono essere terroristi che inviano o ricevono soldi per organizzare atti terroristici, o truffatori che tentano di rubare soldi agli investitori. Inoltre, garantiscono che gli individui e le entità autorizzate siano tenuti a rispettare una serie di standard operativi, sviluppati nel corso della storia dei moderni mercati finanziari.

Da un punto di vista più tecnico, le normative che sottostanno a questi standard operativi sono:

  1. Norme antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo.
  2. Norme sui titoli e sulle materie prime.
  3. Regolamentazione delle infrastrutture di mercato.

Nonostante la SEC insista sul fatto che le normative esistenti coprano ampiamente questi tre punti, molti elementi non vengono coperti da regole e sanzioni risalenti a ormai 100 anni fa. Possiamo largamente attribuire questo problema a due aspetti.

Il primo è la categorizzazione degli asset digitali. Sono commodity o securities, oppure ricadono in una categoria completamente nuova? I token digitali spesso presentano le caratteristiche di uno, entrambi o nessuno dei due, creando un dilemma significativo per i meccanismi esistenti.

Il secondo è che il ritmo dell’innovazione supera di gran lunga la velocità di adattamento dei lenti e complessi quadri normativi della finanza tradizionale. I governi hanno la responsabilità di stabilire normative abbastanza resistenti da prevenire illeciti e proteggere gli stakeholder, ma anche abbastanza flessibili per stare al passo con le novità di questo fiorente settore. Come possono queste autorità competere con uno smart contract che può essere pubblicato in pochi minuti e poi aggiornato lo stesso giorno per avere una logica e dei parametri completamente differenti?

Per quelli di noi che sono già in questo settore estremamente dinamico, è palese la necessità di nuove norme e linee guida compatibili con le caratteristiche e le sfide lanciate dal Web3.

Il MiCA rappresenta un tentativo promettente. Il quadro di riferimento sarà tuttavia difficile da gestire, in quanto i singoli Stati membri dell'UE lo metteranno alla prova nei loro tribunali nazionali e creeranno un mosaico di casi con esiti diversi. Detto questo, ecco il buono, il brutto e il cattivo del MiCA.

MiCA: il buono

La parte migliore del MiCA? Regole più stringenti e punizioni più severe per i Crypto Asset Service Providers (CASP) che perdono i fondi dei clienti! Questo è un problema persistente all’interno del settore delle criptovalute, dove exchange e wallet non hanno alcuna responsabilità quando vengono hackerati o compromessi, perdendo così i fondi degli utenti; ciò ha portato a decine di miliardi di dollari persi senza alcuna possibilità di recupero da parte degli utenti. Questo è inaccettabile e ha contribuito a distruggere irrimediabilmente la vita di molte persone nel nostro settore.

MiCA: il brutto

Sebbene l'obiettivo primario sia la prevenzione di manipolazioni del mercato, la maggior parte di queste avviene al di fuori dell'UE (tramite entità offshore); non sembra quindi poi così utile. Potrebbe però aiutare indirettamente, in quanto segnala al mercato la direzione verso cui si stanno muovendo i regolatori; ma questo dipenderà anche dalle sanzioni comminate quando i casi arriveranno dinanzi a un giudice.

Sono state escluse la finanza decentralizzata e le future valute digitali delle banche centrali (CBDC). Sebbene possa essere considerato positivo il fatto che la DeFi non sia stata inclusa, la stragrande maggioranza delle transazioni e delle attività on-chain avviene nel mondo della finanza decentralizzata, ed è frustrante che sia stata tralasciata.

MiCA: il cattivo

Purtroppo, nel MiCA sono presenti molti elementi preoccupanti di cui i lettori dovrebbero essere consapevoli:

  • La "Travel Rule" ha aumentato la sorveglianza in un modo senza precedenti, obbligando i fornitori di servizi a identificare il destinatario e il mittente per ogni transazione.
  • Una soglia molto bassa di 1.000€ per la segnalazione porta a una maggiore sorveglianza, rispetto alla soglia tradizionale di 10.000$ delle banche statunitensi. È irritante che le persone comuni siano sottoposte a questi livelli orwelliani di controllo, dato che la stragrande maggioranza degli illeciti finanziari è commessa da banche e istituzioni più grandi, attraverso il riciclaggio di denaro e altre attività fraudolente.
  • Il lancio di token e l'offerta di liquidità richiederà l'approvazione ufficiale dei legislatori. Questo limiterà drasticamente il numero di progetti legittimi lanciati all'interno dell'UE, sia direttamente che indirettamente. È difficile pensare che le attese siano brevi e che il processo sia rapido: i governi hanno dimostrato più volte di essere lenti e inefficienti, soprattutto quando si tratta di nuove tecnologie.

C'è un altro problema fondamentale inerente a qualsiasi regolamentazione da parte dell'Unione Europea che merita di essere ribadito: la natura frammentata del sistema giudiziario dell'UE rende difficile trarre conclusioni significative sull'impatto delle singole sentenze future. In breve, questa è una vittoria minore per il Web3 e richiederà molto più lavoro in tutto il mondo da parte delle autorità di regolamentazione.

Ciò è in netto contrasto con il sistema giudiziario degli Stati Uniti, che tradizionalmente – anche se non con il Web3 – si fonda su base unificata e solida di sentenze legali. Una serie di sentenze frammentate rende molto improbabile che altri Paesi al di fuori dell'UE seguano davvero il MiCA a pieno ritmo; è invece più verosimile che aspettino che gli Stati Uniti lancino un proprio quadro sostanziale.

Le autorità di regolamentazione, gli operatori di exchange e i promotori affermano che, fino a quando gli Stati Uniti non avranno le proprie linee guida normative, procederanno con molta cautela e lentezza. Sebbene possano trarre ispirazione dal MiCA, non è la stella polare di cui hanno bisogno.

Il settore della blockchain si trova a un bivio, sia per le autorità di regolamentazione che per gli utenti. Innumerevoli persone hanno visto i propri risparmi andare in fumo a causa di frodi e truffe, mentre le autorità di regolamentazione hanno faticato a tenere il passo con il rapido ritmo dell'innovazione del settore.

Mike Sarvodaya è il fondatore di Galactica Network, un protocollo di Layer-1 che sfrutta la "zero-knowledge cryptography" per ottenere Sybil-resistance, conformità alla privacy e infondere robuste primitive reputazionali nella DeFi e nelle DAO. Si è laureato  all'Università di Utrecht con un master in econometria finanziaria. Prima di Galactica, ha trascorso la maggior parte della sua carriera come risk manager e analista presso hedge fund globali focalizzati sul trading di valute, azioni, materie prime e asset digitali.
Traduzione a cura di Giorgio Libutti