Il Pakistan è riuscito ad assicurarsi un altro nome importante a sostegno della sua strategia crypto, grazie all'incontro tra il presidente esecutivo di Strategy, Michael Saylor, e il Ministero delle Finanze del Paese, che ha elogiato gli sforzi compiuti in questo settore.

Domenica, Saylor si è incontrato con il ministro delle Finanze pakistano Muhammad Aurangzeb e il ministro di Stato per la blockchain e le criptovalute Bilal Bin Saqib, con cui ha discusso di come Bitcoin (BTC) possa fungere da riserva statale e delle politiche sulle criptovalute pianificate dal Paese. Saylor ha accolto con favore l'invito a ricoprire il ruolo di consulente, secondo quanto riportato dal media locale Dawn, citando un comunicato stampa.

In un video pubblicato domenica su X da un funzionario del Ministero delle Finanze, Saylor ha fatto presente al duo che “il Pakistan vanta molte persone brillanti che intrattengono rapporti commerciali in questo Paese”, citando la sua società dedita all’acquisto di Bitcoin come esempio di come il Paese possa dimostrare la propria “leadership intellettuale”.

Strategy, precedentemente nota come MicroStrategy, detiene la più grande quantità di Bitcoin tra le società quotate in borsa, con 582.000 BTC pari a oltre 61 miliardi di dollari secondo Bitbo.

Come è noto, Strategy ha venduto miliardi di dollari in debiti e azioni per finanziare i propri acquisti di BTC, con il prezzo delle sue azioni schizzato oltre il 3.000% dal suo primo acquisto a metà del 2020.

Saylor: Il mercato sosterrà la visione del Pakistan sulle crypto

Lo scorso mese il Pakistan ha intrapreso un percorso verso una maggiore apertura nei confronti delle criptovalute, con la creazione di un'autorità per regolamentare il settore, mentre Saqib ha dichiarato che il Paese creerà una riserva in Bitcoin.

Saylor ha riferito ad Aurangzeb e Saqib che i mercati gli hanno dato miliardi di dollari “perché si fidano di noi”, aggiungendo che “la cosa più importante è la leadership, la leadership intellettuale e il fatto che si fidano di te”.

“Se il mondo si fida di voi e ascolta le vostre parole, soprattutto quando parlate in modo specifico, il capitale e le capacità affluiranno in Pakistan. Il capitale è lì, vuole solo trovare una casa”.

Saylor ha aggiunto che quando il mercato stabilisce chi è il leader in un determinato settore, “si schiera a favore di quel leader e gli invia il proprio denaro, e ritengo che lo farà anche con il Pakistan”.

“Avete la cosa più importante, ovvero l'impegno, la volontà e la chiarezza. Non vedo l'ora di lavorare con voi”, ha concluso Saylor.

Il Pakistan vuole assumere la leadership del Sud del mondo nel settore crypto

Nella dichiarazione riportata, l'ufficio di Saqib ha definito il colloquio con Saylor una “pietra miliare nell'impegno del Pakistan per realizzare un solido framework normativo in materia di asset digitali” e presentare il Paese come un “mercato emergente pronto per il Web3 e Bitcoin”.

Aurangzeb ha aggiunto che il Pakistan “aspira a guidare il Sud del mondo nello sviluppo e nell'adozione degli asset digitali”, riferendosi al gruppo di nazioni generalmente considerate con un livello di sviluppo economico inferiore.

Aurangzeb ha presentato mercoledì in Parlamento il bilancio dello Stato. Fonte: Ministry of Finance/Facebook

Saqib ha aggiunto che il Pakistan dovrebbe seguire l'esempio di Saylor ed entrare nel mercato di Bitcoin.

“Se dei privati possono farlo negli Stati Uniti, perché il Pakistan, come nazione, non può fare lo stesso?”, si è chiesto. “Abbiamo il talento, la storia e l'energia”.

Il Pakistan Crypto Council contribuisce alla stesura delle leggi crypto

All'inizio di questo mese, il 6 giugno, il Pakistan Crypto Council, sostenuto dal governo, ha presentato una bozza di quadro giuridico, per la quale il Ministero delle Finanze ha accettato di accelerare il processo di approvazione.

Il crypto council è stato istituito a marzo, con Saqib come amministratore delegato. Saqib è inoltre consulente di World Liberty Financial, la piattaforma crypto collegata al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e alla sua famiglia.

Traduzione a cura di Walter Rizzo