Bitmain, gigante del mining di criptovalute, intende ridurre la sua forza lavoro del 50%.

Il 2 dicembre l’agenzia di informazione cinese Wushuo Blockchain ha riferito che Bitmain, produttore di macchinari per il mining di Bitcoin (BTC), avrebbe lanciato un “piano di ottimizzazione del personale” che consisterà di eliminare una fetta importante di dipendenti prima del prossimo halving di Bitcoin, previsto per il mese di maggio.

Bitmain terrà un meeting annuale il 17 gennaio e si presume che i licenziamenti saranno completati entro quella data.

Si ipotizza che la ragione dei tagli al personale sia l’imminente halving di Bitcoin, in seguito al quale si dimezzerà la quantità di nuove monete oggetto di ricompensa per i miner. Dovey Wan, co-founder di Primitive Ventures, ha spiritosamente definito i licenziamenti di Bitmain come il “primo dimezzamento del 2020”.

Lo scorso mese Bitmain aveva già operato importanti tagli al personale, pari anche in quel caso a circa il 50% dei suoi dipendenti. Al tempo la società aveva giustificate tale scelta sostenendo di voler costruire un’attività duratura con alla base soltanto i migliori talenti.

Continuano i problemi legali per Bitmain

Di recente il tribunale della circoscrizione giurisdizionale di Bao’An (Shenzhen, Cina) ha stabilito il congelamento di circa 676.000$ in asset appartenenti ad una filiale di Bitmain, la Shenzhen Century Cloud Core. Il provvedimento ha fatto seguito alla denuncia depositata dalla Dongguan Yongjiang Electronics, azienda produttrice di componentistica elettronica, la quale ha adito il tribunale per chiedere di congelare la data somma così che avrebbe potuto poi reclamarla in una controversia di materia commerciale qualora il tribunale si fosse pronunciato in suo favore. 

Dirigenti in conflitto

Di recente Wu Jihan, co-founder di Bitmain, ha ripreso in mano le redini dell'azienda dopo aver cacciato l’altro co-founder Micree Zhan ad ottobre. Zhan ha successivamente svelato di essere stato rimosso dall’incarico di legale rappresentante della società senza il proprio consenso: è bastata una mail di Wu Jihan nella quale scriveva che Zhan aveva lasciato la compagnia.

Un anno prima, Wu aveva di punto in bianco lasciato il suo incarico di CEO di Bitmain a favore di un ruolo non dirigenziale all’interno del consiglio d'amministrazione della società.