Venerdì, il giudice Analisa Torres del tribunale distrettuale del sud di New York ha emesso due sentenze sulle mozioni presentate nella causa contro Ripple Labs della Security and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.

Ripple sostiene che non le sia stato dato un adeguato preavviso circa le accuse di emissione non autorizzata di titolo finanziario, negando così alla società un regolare ed equo processo. Il giudice Torres ha negato la mozione della SEC presentata a marzo per respingere questa difesa e, così facendo, ha affermato che la difesa è praticabile nella causa. In altre parole, la difesa, se accettata, potrebbe essere sfruttata per vincere la causa.

Il giudice ha inoltre negato una mozione presentata a marzo da Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, e da Chris Larsen, presidente esecutivo, per respingere la causa contro di loro per aver favorito la presunta vendita di titoli non registrati. Presentando la mozione, gli imputati sostengono che anche se le accuse fossero veritiere, non comporterebbero l'automatica conclusione del caso.

Nonostante Garlinghouse abbia riportato con plauso il rifiuto della mozione della SEC come una "grande vittoria", il caso è ancora alla fase delle dichiarazioni, quindi ci saranno probabilmente molte altre manovre legali a venire. Dalle decisioni di venerdì, Ripple ha riportato una relazione supplementare, confutando una relazione di esperti sulle prestazioni di mercato di XRP.

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L'ordine di oggi chiarisce che ci sono seri dubbi, in quanto la SEC non ha mai fornito a Ripple un giusto preavviso relativamente alle sue distribuzioni di XRP, iniziate dal 2013, mai vietate dalla legge sui titoli finanziari.

La causa sostiene che Ripple abbia venduto il suo token XRP come un prodotto di investimento senza autorizzazione SEC, dal 2013 a dicembre 2020. Ripple riferisce che XRP sia "un asset digitale per i pagamenti globali in tempo reale", e non soggetto alla giurisdizione della SEC.

Il caso è degno di nota in quanto, finora, è raro che un caso avanzato dalla SEC si sviluppi in un processo, piuttosto che essere risolto fuori dall'aula del tribunale. Se non si raggiungerà un accordo, il risultato di questo caso potrebbe creare un precedente che influenzerebbe i casi contro le aziende di criptovalute nel prossimo futuro, incoraggiando più aziende a sfidare il regolatore in tribunale.