La tristemente nota violazione di sicurezza di Mt. Gox del 2014, che ha portato alla perdita di 850.000 Bitcoin (BTC) di fondi degli investitori, ha fatto sì che i suoi utenti si imbarcassero in un'apparentemente infinita e decennale battaglia per risolvere il caso mediante il rimborso dei fondi.
Nel corso degli anni, Mt. Gox ha ripetutamente rinviato i piani di rimborso dei fondi degli utenti, ai quali è stato negato l'accesso dal 25 febbraio 2014.

Tuttavia, con il rinvio delle scadenze di rimborso di un ulteriore anno da parte di Mt. Gox, dal 31 ottobre 2023 al 31 ottobre 2024, l'attesa per il risarcimento si estende all'undicesimo anno.
2014, prezzo medio di BTC 420$: L'anno del più grande furto di Bitcoin
Nei giorni successivi alla perdita di 850.000 BTC da parte di Mt. Gox durante il furto subito a febbraio 2014, una serie di documenti trapelati ha rivelato lo stato d'insolvenza dell'exchange. Il testo riportava:
"Il cold storage è stato ripulito a causa di una falla nell'hot wallet. La realtà è che MtGox può fallire in qualsiasi momento, e certamente lo merita come azienda".
In genere si pensava che il crollo di Mt. Gox avrebbe significato la fine di Bitcoin, considerando che all'epoca l'exchange gestiva il 70% del totale circolante di Bitcoin. Mt. Gox presentò istanza di fallimento presso il tribunale distrettuale di Tokyo, in Giappone, dopo aver perso quasi 500.000$ in controvalore.
L'exchange fu rapidamente sottoposto a numerose cause legali, in quanto gli investitori temevano la possibilità che Mt. Gox non intendesse restituire i loro fondi. Il sentimento di sfiducia crebbe nel corso dell'anno, quando Mt. Gox non rivelò alcun piano di rimborso, cancellando il suo sito web e d ogni presenza sui social media.
2015, prezzo medio di BTC 260$: Botta e risposta con il tribunale di Tokyo
Durante la procedura di bancarotta avviata presso il tribunale distrettuale di Tokyo, l'amministratore delegato di Mt. Gox, Mark Karpelès, fu arrestato senza accuse per 23 giorni dalla polizia giapponese per aver presumibilmente manipolato il sistema informatico per inflazionare il suo conto. Le autorità ebbero diverse difficoltà a collegare i responsabili ai crimini commessi, a causa dell'assenza di normative in materia di criptovalute.
Il 22 aprile 2015, il curatore fallimentare di Mt. Gox, Nobuaki Kobayashi, invitò gli utenti a presentare una richiesta di risarcimento per i Bitcoin rubati tramite posta o un modulo accessibile con login e password di Mt. Gox.
Alla luce del crollo del prezzo di mercato di Bitcoin, si riteneva che Mt. Gox avrebbe restituito circa il 20% dei fondi degli utenti.
2016, prezzo medio di BTC 620$: Investitori affrontano il processo di richiesta di risarcimento
Mt. Gox rivelò che solo 91 milioni di dollari di asset sarebbero stati distribuiti ai richiedenti. Tuttavia, non tutti gli investitori concordavano con i presunti piani di Mt. Gox. Di conseguenza, il totale delle richieste di rimborso raggiunse i 2.400 miliardi di dollari, nonostante la perdita iniziale fosse di circa 500.000$.
Questo fu anche l'anno in cui l'idea di archiviare le criptovalute in cold wallet ricevette la dovuta attenzione da parte della crypto community.
Dopo essere stato arrestato due volte nel 2015 con l'accusa di appropriazione indebita di 3 milioni di dollari di denaro dei clienti, Karpelès fu rilasciato il 13 luglio 2016, dopo aver pagato una cauzione di quasi 100.000$.
2017, prezzo medio di BTC 5.000$: Battaglie legali e introduzione della Karpeles coin
Le discussioni sul rimborso dei fondi furono messe in ombra dal procedimento legale contro l'ex CEO di Mt. Gox, Karpelès, coinvolto nell'appropriazione indebita di fondi.
Karpeles ammette di aver gestito il bot Willy, ora denominato "obligation exchange", ma afferma che si trattava di un'operazione per il bene dell'azienda e quindi non illegale #KarpelesTrial
Karpeles admits operating Willy bot, now called an "obligation exchange", but says it was for good of company so not illegal #KarpelesTrial
— Kolin Burges (@The_K_meister) July 11, 2017
Durante il processo, Karpelès ammise di aver gestito un cosiddetto "Willy Bot" (obligation exchange). Il bot prendeva il nome dai trader di Mt. Gox preoccupati per la manipolazione dei volumi dell'exchange al suo apice.
Il 28 novembre 2017, Karpelès presentò i suoi piani per condurre un'offerta iniziale di moneta (ICO) al fine di raccogliere 245 milioni di dollari per rilanciare Mt. Gox. Tuttavia, Karpeles scartò l'idea dopo aver appreso gli ostacoli legali relativi al lancio di una campagna ICO.
2018, prezzo medio di BTC 7.000$: Un anno fiacco per i creditori
Dopo una forte ripresa dei prezzi nel 2017, il 1° agosto 2018 Mt. Gox rivise la sua politica di base per la preparazione di un piano di ristrutturazione. Il testo recitava:
"Mt. Gox non è in grado di restituire tutti i BTC depositati dai creditori. Di conseguenza, riteniamo che tutti gli asset di Mt. Gox debbano essere distribuiti ai creditori e non agli azionisti".
All'epoca, l'exchange riteneva che la maggior parte degli asset, tra cui circa 166.000 BTC e 168.000 Bitcoin Cash (BCH) e altri derivati attualmente detenuti da Mt. Gox, dovessero essere versati ai creditori al momento del primo pagamento.
Nonostante le discussioni in corso, non fu mai stata raggiunta una soluzione in grado di soddisfare le esigenze legali e dei creditori.
2019, prezzo medio di BTC 8.000$: Proroga e ritardi del programma
L'attesa nei confronti di Mt. Gox raggiunse l'apice quando sembrava che fosse in corso un piano di ristrutturazione.

Tuttavia, Mt. Gox chiese al tribunale di Tokyo di estendere la scadenza per la presentazione del piano di ristrutturazione. Il 25 ottobre 2019, il tribunale distrettuale di Tokyo emise un'ordinanza che prorogava il termine per la presentazione del piano di ristrutturazione dal 28 ottobre 2019 al 31 marzo 2020.
2020, prezzo medio di BTC 11.000$: Proroga e ritardi del programma
In controtendenza rispetto alla tendenza quinquennale di posticipare i rimborsi agli utenti, a inizio 2020 la società di private equity Fortress, con sede a New York, si offrì di rilevare le richieste dei creditori di Mt. Gox. Se l'accordo fosse andato in porto, i creditori idonei avrebbero ricevuto 1.293$ per ogni Bitcoin posseduto nel wallet dell'exchange.
A marzo, Mt. Gox pubblicò un'altra bozza di piano di ristrutturazione, che rivelava l'intenzione di liquidare criptovalute differenti da BTC e BCH. Tuttavia, gli investitori dovettero aspettare ancora a lungo dopo che il tribunale di Tokyo approvò la richiesta di Mt. Gox di un'altra proroga, citando "questioni che richiedono un esame più approfondito".
Il tribunale accolse la mozione, posticipando così la data di liquidazione dei Bitcoin di Mt. Gox al 15 ottobre 2020, poi posticipata all'anno successivo.
2021, prezzo medio di BTC 37.000$: Bull run di Bitcoin alimenta la speranza
Il 20 ottobre 2021, i creditori di Mt. Gox avrebbero approvato un piano di ristrutturazione per compensarli dei miliardi in Bitcoin perduti. Secondo l'amministratore fiduciario di Mt. Gox, Nobuaki Kobayashi, circa il 99% dei creditori colpiti dal fallimento si schierò a favore dell'ultimo piano di rimborso.
Con Bitcoin che nel frattempo raggiungeva il massimo storico di 69.000$, si pensava che il valore delle scorte di Bitcoin di Mt. Gox potesse essere sufficiente a rimborsare tutte le perdite subite dagli investitori.
In un clima di fiducia da parte degli investitori, gli utenti attendevano ulteriori istruzioni in attesa di conoscere i piani approvati.
2022, prezzo medio di BTC 42.000$: Continuano le prenotazioni per i rimborsi
L'entusiasmo registrato nel 2021 si trascinò anche nel 2022, quando gli investitori si misero in fila per fornire dettagli sulle modalità di registrazione dei rimborsi.

Si sosteneva inoltre che il rilascio di 150.000 BTC avrebbe potuto creare un evento "cigno nero" per l'ecosistema Bitcoin. Ai creditori di Mt. Gox fu dato tempo fino a gennaio 2023 per registrarsi e scegliere un metodo di rimborso come parte del piano con cui sarebbero stati risarciti per le loro perdite.
2023, prezzo medio di BTC 27.000$: Il giorno fuggente
Durante il 2023, le scadenze per le registrazioni dei rimborsi sono state posticipate per due volte. Tuttavia, il 7 aprile, l'amministratore fiduciario di Mt. Gox Kobayashi ha dichiarato che la scadenza per i creditori per fornire le informazioni sul rimborso (chiarimenti sul beneficiario e sul tipo di pagamento) era scaduta.
Con grande disappunto dei creditori, Mt. Gox ha nuovamente modificato la scadenza per il rimborso a ottobre 2024.
Mt. Gox non ha ancora risposto alla richiesta di commento da parte di Cointelegraph sul suo impegno a rimborsare i fondi degli utenti. In una lettera datata 21 settembre, Kobayashi ha comunicato di aver prorogato, con il permesso della Corte distrettuale di Tokyo, la scadenza per il rimborso di base, il rimborso forfettario anticipato e il rimborso intermedio.
Traduzione a cura di Walter Rizzo