Stando a quanto riportato in data 7 marzo da CNBC, un giudice federale dello stato di New York ha decretato che la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) può regolamentare le criptovalute come se fossero delle merci.

La decisione di martedì del giudice distrettuale Jack Weinstein si basa su una definizione redatta nel 2015 dalla stessa CFTC, che paragona le criptovalute a delle merci. Il giudice Weinstein ha sottolineato che l'ente governativo gode di "ampio margine d'azione" per quanto riguarda l'applicazione delle relative leggi.

Tuttavia la decisione del giudice Weinstein non sembra portare a conclusione il caso, iniziato a gennaio di quest'anno e ancora in corso, tra la CFTC ed il cittadino di New York Patrick McDonnel, proprietario della compagnia Coin Drop Markets.

Seconda l'accusa della CFTC, i clienti che avrebbero pagato McDonnell per una consulenza riguardo al trading di criptovalute non avrebbero in realtà ricevuto alcun consiglio; l'uomo avrebbe inoltre oscurato il portale in rete di Coin Drop e smesso improvvisamente di rispondere alle domande agli utenti. La denuncia fa infine notare che Coin Drop non è registrata presso la CFTC.

Poiché al momento negli Stati Uniti non esiste un organo normativo specifico che si occupa di far rispettare le regolamentazioni per criptovalute, gli enti governativi discutono da tempo se sia può accurato conformare le monete digitali a merci oppure a security.

Nell'autunno dello scorso anno, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti adottò dei provvedimenti contro le Initial Coin Offering (ICO), regolamentandole come security. Tuttavia nello stesso anno la CFTC approvò il trading di future con Bitcoin, implicando che l'ente governativo considera invece le criptovalute delle merci.

La SEC e la CFTC, durante un incontro tenutosi lo scorso mese, hanno deciso di lavorare in tandem per la creazione di un quadro normativo ben definito per criptovalute.