Il co-fondatore di Nexo, Antoni Trenchev, ha dichiarato a Cointelegraph che a suo parere le informazioni emerse durante il recente leak della FinCEN scagionino il mondo crypto da molte delle accuse che gli vengono mosse.

Secondo i documenti pubblicati da Buzzfeed, le principali istituzioni finanziarie mondiali hanno autorizzato oltre 2.000 miliardi di dollari di transazioni "sospette": la sola Deutsche Bank ha approvato operazioni per oltre 1.300 miliardi.

In particolare, Trenchev ha commentato:

“La prima cosa che sento è la rabbia, perché tutti dicono da anni che il Bitcoin e il riciclaggio di denaro sporco sono praticamente la stessa cosa. L'abbiamo sentito dire dalle autorità di regolamentazione, dai politici, dai banchieri, da chiunque. E invece si è scoperto che la scelta numero uno per chi vuole riciclare denaro sporco è ancora il dollaro americano ed il sistema finanziario tradizionale.”

Se un tale livello di attività fosse venuto da Coinbase o da Nexo, a suo parere le forze dell'ordine sarebbero intervenute immediatamente: "Siamo davanti ad un terribile caso di doppio standard".

Trenchev ha anche sottolineato il fatto che l'unica azienda menzionata nel leak ad avere un qualche legame con le criptovalute fosse OneCoin, e anche questo, a suo parere, era un collegamento un po' forzato:

“Il suo progetto [quello di Ruja Ignatova, fondatrice di OneCoin] aveva ben poco a che fare con le crypto, non avevano nemmeno una blockchain. Quello era solo un classico schema Ponzi, marketing multilivello.”

Dal punto di vista dei banchieri, Trenchev ritiene che essi non abbiano incentivi a contrastare il riciclaggio di denaro ed altre attività illecite, in quanto le autorità che dovrebbero vigilare sembrano essere alquanto indulgenti. Inoltre, tali attività possono produrre profitti enormi:

“Si chiama 'cecità volontaria': sai che c'è qualcosa che non va, ma scegli di ignorarla. [...] E poi, in secondo luogo, le sanzioni non sono poi così dure. Se si guarda a quello che è successo, quasi nessun banchiere è stato perseguito penalmente per riciclaggio di denaro sporco. Una volta che si presenta una segnalazione di transazione sospetta, questo ti dà quasi l'immunità dalle conseguenze penali delle tue azioni.”

Nexo invia "varie segnalazioni di attività sospette" alle autorità di regolamentazione competenti di tutto il mondo. Trenchev ha detto che circa il 4% delle transazioni di Nexo viene attenzionato. La società è anche costretta ad uniformarsi alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e quindi a non fare affari con i Paesi inseriti in blacklist, come l'Iran, il Venezuela e la Corea del Nord.

Al momento non è chiaro se il polverone generato dalla fuga di notizie porterà a indagini e procedimenti giudiziari, ma nel frattempo molte delle banche coinvolte sono state punite dai mercati.